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RASSEGNA STAMPA BASKET BARCELLONA 2008/2009

Ultimo Aggiornamento: 02/02/2009 11:53
23/07/2008 09:11
 
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Barcellona, intervista al presidente Bonina

IGEA BASKET BARCELLONA: IL PRESIDENTE DELLA RINASCITA! INTERVISTA AL PRESIDENTE IMMACOLATO BONINA


FONTE: Corrispondente Superbasket
AUTORE: Pierfrancesco Laudani - Corrispondente SB
DATA: 23/07/2008




“Meglio l’uovo oggi che la gallina domani”, ma un uovo covato con amore! L’amore per Barcellona Pozzo di Gotto, l’amore per lo sport e la voglia di costruire delle solida fondamenta nel basket del Longano. In sintesi Immacolato Bonina, il Presidente della “rinascita” del basket a Barcellona Pozzo di Gotto, otto anni dopo il flop di Edo Capizzi che vendette il titolo sportivo di A2 ad un pool messinese, con a capo gli imprenditori Caruso e Piccolo, i quali dissiparono il “tesoretto” sportivo che negli anni Capizzi stesso, con il binomio Perdichizzi-Coppolino, costruirono con quattro “mitiche” promozioni in sette anni e sfiorando la massima serie all’ultimo secondo di una “indimenticata” finale play-off contro la Snaidero Udine del talento NBA Charly Smith, Teo Alibegovic e del coach Boniciolli.

Oggi il Presidente Bonina è determinato a riconsegnare le chiavi del successo sportivo che Barcellona P.G. merita. D’altronde il suo curriculum parla chiaro: in dieci anni di calcio ha conseguito risultati sportivi eccellenti garantendo la C2 a Barcellona e sfornando talenti che sono transitati sotto la gestione Bonina, come Riganò, Caserta, Millesi, Dou Dou e l’ultimo l’argentino Di Cosmo oggi in A con il Catania. E scusate se è poco! Purtroppo non ha avuto il successo, o meglio, il riconoscimento auspicato ritrovandosi da solo ad affrontare anno dopo anno “miracoli” sportivi che nel calcio alla fine si pagano davvero cari. Il suo ultimo gesto d’amore evidenzia ampiamente il suo attaccamento viscerale per i colori igeani iscrivendo la squadra al campionato prof di C2, e non è certo cosa da poco date le ultime notizie non lontane da Barcellona P.G. (vedi Franza-Messina)

Lo incontriamo telefonicamente e cordialmente ci concede un’intervista. Determinato come un manager che sa il fatto suo è disponibile al colloquio.

Cosa lo ha spinto, Presidente, da anni manager nel calcio professionistico, ad investire nel basket a Barcellona P.G.? «La passione e l’amore della gente di Barcellona P.G. per la pallacanestro sono radicati in maniera viscerale da tanti anni. I barcellonesi non hanno di certo dimenticato gli anni d’oro, le emozioni e le gioie che il basket ha donato loro ma anche i dolori dello “scippo” di Messina dopo la finale persa per la promozione in A1. Pertanto mi è venuto spontaneo cercare di rimuovere questo magone dentro il mio cuore ed il cuore dei tifosi barcellonesi ». Le sue sensazioni ed emozioni nelle finali play-off contro Agrigento, la sua prima finale da Presidente nel basket «Quella finale persa è stata paradossalmente una spinta positiva. Vedere 300 tifosi in trasferta piangere e al contempo applaudire la squadra e la dirigenza nonostante la cocente sconfitta per una partita di C1 di basket, paragonabile al campionato di Eccellenza del calcio, non mi hanno di certo lasciato indifferente ed hanno rappresentato quella molla, quella spinta necessaria a portare avanti un progetto importante come il nostro. Quindi alla fine della partita non me la sono sentita di rifare un altro campionato di C1. Abbiamo contattato la Confcommercio Patti ed abbiamo concluso l’operazione con tutti i problemi annessi e connessi poiché si rivelata una trattativa complicata con un grosso esborso economico». Ricorda quando anni addietro la Cestistica Barcellona, dell’allora presidente Capizzi, cedette il titolo ad un pool messinese che dissipò in pochi anni il tesoretto costruito negli anni addietro? Oggi, con lei alla guida della società, esistono, a suo avviso, le basi per costruire delle solide fondamenta a lunga gittata, usando un eufemismo edilizio? «Non avrei di certo sposato questo progetto se non ci fossero state delle solide basi importanti a livello societario. Stiamo costruendo una struttura societaria robusta al fine di raggiungere obiettivi importanti. Ci stiamo organizzando per bene ed anche se mi sono affacciato da poco nel mondo del basket posso comunque mettere a disposizione la mia esperienza manageriale con quei principi di comportamento ed organizzazione dell’assetto societario, il fronteggiare una campagna acquisti e quant’altro possa essere utile alla causa. Mi rasserena comunque il fatto di essere coadiuvato da dirigenti competenti come Elio Genovese e l’esperienza e la capacità del coach Pippo Sidoti. Ritengo quindi che ci siano i presupposti per fare le cose sul serio. Testimonianza è la campagna acquisti». Il nuovo coach, Pippo Sidoti. Una sua primissima impressione anche se è da poco più di un mese che sta lavorando per i colori giallorossi. «Qualcuno ha potuto pensare che il coach Sidoti poteva rientrare nel “pacchetto Patti”. Ebbene è errato pensato in tal senso. La scelta del coach è stata una scelta autonoma e mirata poiché lo dimostrano i fatti. Un allenatore che per 7 anni consecutivi ha gestito la pallacanestro a Patti in situazioni di emergenza e che alla fine è stato sempre capace di far quadrare i conti dimostra come egli sia capace e meritevole del salto di qualità dato che gli stiamo mettendo a disposizione un roster competitivo con obiettivi di alta classifica». E’ innegabile affermare che il vero colpo di mercato sino ad oggi è rappresentato dall’ingaggio di Agostino Li Vecchi, anche se gli altri acquisti, Gizzi, Gamal, Mariani, sono ottimi elementi “di categoria”. E’ stato complicato concludere l’operazione Li Vecchi? «Diciamo che non è stato così semplice come si poteva magari pensare in un primo momento. Li Vecchi è reduce da una finale vinta da protagonista e con la A2 conquistata a Brindisi. E’ stato uno dei migliori in campo da quando Perdichizzi ha preso le redini della squadra pugliese ed in particolare nelle finali con Trapani è stato il migliore in campo (con Alejandro Muro e Daniele Parente ndr). Dati questi requisiti Agostino aveva richieste importanti ma alla fine gli abbiamo messo sul piatto tanti fattori ma soprattutto la possibilità di ritornare nella città che lo ha lanciato e consacrato nel basket che conta. Sarà sicuramente il beniamino di questa squadra come lo era d’altronde 10 anni fa. Immagino già la prima al Palalberti quando la squadra entrerà sul parquet capitanata da Agostino Li Vecchi! E’ stata sicuramente un’operazione d’immagine ma al contempo tecnica poiché contiamo tantissimo sul suo contributo sportivo nonostante le 37 primavere». E’ auspicabile aspettarsi dalla società che sin da quest’anno possa operare dei grossi sforzi che rappresentano comunque un caposaldo per i campionati avvenire. Allestire un squadra già forte e competitiva oggi può rappresentare un risparmio in un futuro prossimo? «Un’operazione importante è stata rappresentata innanzitutto dall’acquisto del titolo sportivo di B1 per il quale l’esborso economico è stato rilevante. Nonostante ciò vogliamo costruire comunque un roster forte e altamente competitivo che possa da subito non pagare dazio con la categoria e contestualmente cancellare l’handicap della penalizzazione. Il nostro obiettivo primario è quindi quello di eliminare il gap conquistando la salvezza in tempi brevi e poi sognare in grande, perché no! Immaginiamo che questa squadra una volta raggiunta la salvezza arrivi magari ai play-off; a quel punto sarà poi davvero dura per tutti poiché una squadra come la nostra che raggiunge i play-off di “seconda griglia” non è tale ma è una squadra da primato poiché è partita con l’handicap della penalizzazione che mi auguro possa essere annullata o comunque scontata. E’ opportuno restare con i piedi saldamente appiccicati al suolo ma è pur vero che avere degli obiettivi in grande ti caricano per affrontare le grandi battaglie. Immagino quindi un grande campionato e la nostra forza, la nostra arma in più sarà sicuramente il Palalberti non trascurando che in un solo colpo ci siamo ritrovati nel campionato di B1 (A Dilettanti ndr) e quando parliamo di B1 parliamo di pallacanestro di altissimi livelli». Recita una massima “Se son rose fioriranno”. Auspicando che il basket a Barcellona P.G. con a capo lei Presidente possa divenire in breve tempo una grande “serra profumata”, un suo messaggio finale ai tifosi ed a tutti gli sportivi barcellonesi. «Ora la palla passa alla gente, al grande pubblico barcellonese! La società il suo lo sta facendo e continuerà a farlo. La grande passione dei tifosi e di tutti gli sportivi dovranno portarci lontano. Quando viene a mancare l’amore, la passione per uno sport, come nel calcio negli ultimi anni ho tristemente constatato, è il momento in cui tutto crolla. Tutti quanti dobbiamo rendere grande questo Barcellona e la città di Barcellona Pozzo di Gotto!».

Parola di Presidente!


[Modificato da Show_ 23/07/2008 09:12]
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