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Pancotto, ritorno al PalaCredito

Nel 1987 allenava la prima Jolly, domenica torna con Barcellona contro la Marco Polo

- Il Resto del Carlino -

10/03/2011 08:53 - di Marco Bilancioni

Forlì - La prima volta che entrò al Palafiera... praticamente prima non esisteva neanche il Palafiera. Da quella volta a domenica prossima, quando ci tornerà con la Sigma Barcellona, alcune cose sono cambiate. Altre no: come l’orologio portato sempre al polso destro. Ma Cesare Pancotto, nel 1987 allenatore emergente, è diventato un vecchio lupo di mare della panchina: Sassari, Pistoia, Siena, Trieste, Roma, ancora Trieste, Teramo, Udine, Fortitudo Bologna, Avellino. E lui del lupo di mare porta l’abbronzatura. Al sole della Sicilia.
Pancotto, l’amarcord data 1987.
«E mi dispiace che sia passato così tanto tempo».
Purtroppo.
«Era il primo campionato della Libertas dentro quel palazzo. E’ moderno oggi, figuratevi allora. E dietro quel progetto c’erano uomini straordinari, con grande voglia di migliorarsi».
Il presidente Achille Galassi.
«E Battistini. E se penso che per due anni ho lavorato con Maurizio Gherardini che ora è nella Nba... E che ho allenato Mark Landsberger, Kenny Gattison...».
La aspetta un bel pubblico.
«Ah, l’entusiasmo romagnolo!».
E Barcellona in trasferta fatica.
«Calma. Quattro vittorie sono un buon bottino no?».
Forlì però le chiede strada.
«Siete cambiati tanto. Ma la mia Barcellona sa essere sempre diversa».
Vuole sorprendere?
«Certo. Pensate a Hicks e Crispin? Ma io vi dico: attenzione a Da Ros, Mocavero, Bonessio, Bucci, Ghiacci...».
Sta sottilmente dicendo che la Marco Polo non ha panchina.
«Ma ho visto con che sicurezza hanno giocato Huff, Jones e Poletti».
All’andata non c’erano e rischiaste di perdere. Si arrabbiò molto.
«Non per mancarvi di rispetto. Fu una mossa per motivare la squadra. Ci riuscii: andammo a vincere a Ferrara subito dopo».
Ma perché vi trovaste in crisi?
«Forlì buttò il cuore in campo: sarà così anche domenica».
Vucinic?
«Mi sembra uno con le idee chiare».