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COMUNICATI STAMPA IGEA BASKET BARCELLONA 2008/2009

Ultimo Aggiornamento: 17/04/2009 11:40
13/01/2009 16:40
 
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COMUNICATO UFFICIALE N°87

Santoro a tutto campo
Il ds analizza il momento dell’Igea Barcellona e sottolinea l’importanza dell’impegno di Sant’Antimo



Un impegno delicato che tanto può significare nella corsa ai play off. Sant’Antimo occupa infatti attualmente l’ultimo posto utile per accedere all’appendice post regular season. L’obiettivo è quello di dare un seguito alla vittoria di Firenze e, ancora prima, a quella al cardiopalmo ottenuta contro Latina al Palalberti, prima della sosta natalizia. “A Firenze la partita è stata abbastanza dura, sia per il campo che per lo standard offerto dai padroni di casa che non hanno mollato fino alla fine e ci hanno costretto a giocare sotto i nostri livelli. Aldilà del fatto che la partita non è stata bella a vedersi, di buono direi che abbiamo portato a casa i due punti con voglia e determinazione”. A parlare è il Direttore Sportivo Sandro Santoro che accende subito i riflettori sul prossimo impegno in programma domani sul parquet di Sant’Antimo: “Questa sarà una gara altrettanto impegnativa contro un roster ben organizzato e che farà della fisicità un’arma in più. Inoltre, andiamo a giocarcela in un campo abbastanza “caldo”, ma credo che con la voglia e la determinazione possiamo riuscire a spuntarla. E’ ovvio che la partita di Firenze ci deve servire da lezione anche in vista di un migliore adattamento alle partite. C’è da sottolineare il fatto che noi stiamo lavorando anche all’inserimento nei nostri meccanismi di un giocatore importante come Evangelisti. Quando un team come il nostro, abituato a giocare in un determinato modo, ha la necessità, con l’aiuto di un nuovo innesto, di ampliare le proprie potenzialità, è normale che la cosa principale da fare sia focalizzare meglio il lavoro per migliorarsi progressivamente”. La partita di domani, come detto, può rivestire un significato importante in chiave play off: “Già, significa molto”- ha affermato Santoro - “ Far due punti in Campania significherebbe essere nei play-off e, se ponderassimo che questa squadra è partita con una penalizzazione e, alla prima di ritorno, si trova già ad occupare questa posizione, allora vorrà dire che si è lavorato bene e che da lì in poi potrebbe iniziare un altro campionato. Il nostro destino è giocare sempre per vincere; con questo non voglio dire che ci accontentiamo di tutto, ma bisogna restare sempre concentrati e non dobbiamo guardare tanto lontano. Ci giochiamo da qui alle prossime partite l’accesso ai play-off, dunque, partita dopo partita, capiremo di cosa saremo capaci”. Sandro, hai parlato dell’inserimento nei meccanismi di Marco Evangelisti. Perché puntare su questo giocatore? Sarà difficoltoso riuscirlo ad inserire in un gruppo che già di suo prevede la presenza di giocatori importanti, come ad esempio Mike Gizzi e Li Vecchi? “Marco sarà un’altra pedina importante per il nostro scacchiere. La cosa importante è riuscirlo ad inserire bene nei nostri “giochi”, al fine di coadiuvarlo assieme agli altri punti di forza già presenti al nostro interno. E’ un giocatore importantissimo per noi, altrimenti non l’avremmo preso. Sono sicuro che non passerà tanto tempo per riuscirlo ad integrare al meglio nei meccanismi della squadra. E poi costruire un grande progetto sportivo come il nostro deve considerare la presenza di più giocatori importanti. Mike Gizzi resta la nostra punta di diamante ed Ago il nostro giocatore più strategico e tutti e due assieme il nostro presente ed il nostro futuro di cui vogliamo facciano parte integrante. Loro due, come tutti noi, sanno che l’importante è l’Igea Barcellona. Un acquisto del genere aiuta la squadra ed il giocatore singolo, che ha la possibilità di scrollarsi di dosso molta più pressione difensiva e diversificare al meglio il proprio gioco, rendendolo ancor più imprevedibile. L’acquisto di Marco non può che essere un motivo in più per far grande il nostro progetto. Ripeto, lui come tutti gli altri giocatori hanno presente che la squadra viene prima di tutto ed, a tal proposito, vorrei non si dimenticasse il contributo che, fino ad oggi, ha dato Rizzitiello. Nelson è parte di questo gruppo e sarà ancora protagonista garantendoci un roster più lungo di tante altre squadre che, in chiave play-off, può aver la sua grande importanza ”. A coach Sidoti, quindi, l’onere di gestire un gruppo con tanti punti di forza:
“In base alle situazioni e agli avversari che ha di fronte, il nostro allenatore ha dimostrato di che pasta è fatto. Per esempio, la vittoria di Latina può essere in maggior parte attribuita alla sua mole tecnica e alle sue scelte, a parte il canestro di importanza capitale del nostro capitano. Non ci saranno problemi per un coach come Pippo Sidoti nel riuscire a gestire un gran bel gruppo come il nostro. I risultati stanno dalla sua parte e, questo, è sinonimo di grande capacità. Con il ritrovato Gamal e l’innesto di Evangelisti, unito alle due prime donne, Gizzi e Li Vecchi, Barcellona è adesso veramente temibile? “Stiamo dimostrando con i risultati che sarà per tutti difficile affrontarci ma, come sempre, dipenderà molto da noi. Questa categoria, a parte la denominazione, non ha niente di dilettante, ma noi comunque non dobbiamo rilassarci. Rappresentare per gli altri uno scoglio ci gratifica, perché vuol dire che abbiamo lavorato bene sia dal punto di vista tecnico negli allenamenti che in prospettiva societaria col mercato. E se dovessimo centrare l’obiettivo playoff vedrete saranno in molti a non voler incontrare Barcellona e credo che anche dal punto di vista societario questa crescita è gratificante ed, al tempo stesso, strategica. In poco tempo siamo riusciti tutti a ricreare quell’entusiasmo che, dai tifosi a noi stessi, ci sta portando lontano. Abbiamo giocatori che tutti ci invidiano e l’unica cosa che serve adesso è continuare a vivere, partita dopo partita, questa bella esperienza”. Una panoramica da “veterano” sui nostri giovani playmaker? “La loro consacrazione passa attraverso il miglioramento della condizione mentale e solo loro possono essere gli artefici del proprio futuro, anche perché passa proprio da quest’aspetto la loro crescita professionale. Comunque dall’inizio ad oggi ho visto dei netti miglioramenti, loro sono due giovani e, se riuscissero a concentrarsi di più sul perfezionamento delle scelte tattiche, riuscirebbero senza dubbio a migliorarci e migliorare. Sono convinto che ce la faranno”.

Ufficio Stampa Igea Barcellona

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