A Trapani, ai miei lettori abituali e non, a chi ha avuto la pazienza di leggermi, e a chi quella di conoscermi…
“Le persone ed i trofei”
Nulla accade per caso…Il 30 luglio 2008 una bianca nave macchiata d’azzurro, salpata dalla Sicilia la notte precedente, approderà in Campania (mia terra natìa), aprendo così per me, magicamente quanto storicamente, un nuovo capitolo della vita. Nel mese di Agosto mi insedierò nella nuova casa in Montecatini Terme, sede di lavoro per la prossima stagione, e spero per quelle a venire…
"Le persone passano, le fedi ed i trofei restano…". Frasi come queste riempiono le pagine di tanti libri, prima che i muri di diverse strade, nonché i ricordi e i preconcetti di svariate menti... Io sono "passato" per Trapani, dove hanno vissuto il mio corpo ed i miei sogni, i miei occhi ed il mio cuore, per due lunghissimi e splendidi anni...eppure nella mia anima "restano" le "persone" che ho incontrato, prima ancora che i ricordi dei luoghi e dei canestri... Sopra la Torre di Ligny non sono mai salito, ma mi piace pensare che da quelle parti ancora riecheggino gli stramazzi di quando Flavio, coi suoi amici, si tuffava al largo delle rocce che dividono i due mari trapanesi, sfidando, in una sola bracciata, sia le insidiose correnti che la ben più temibile insicurezza di adolescente... Ora la sua maturità lo sta spingendo verso un mare ancora più alto, quello della prima responsabilità in un lavoro difficile e sempre nell’occhio del ciclone, ma le sue spalle si sono ormai allargate abbastanza da poter reggere queste e ben altre difficoltà. A lui va il mio “in bocca al lupo più sincero”, e lo sguardo di chi sa riconoscere il valore e la competenza per emergere. Il mulino più grande della baia omonima, invece, lo conosco bene: fin troppe volte la voce del vento, in quello scorcio di natura ingabbiato dal tempo, ha saputo infondermi certezze e serenità, allorchè la malinconia della mia terra, una volta partito dal lontano continente, bussava alle mie porte con troppa insistenza. Mentre il sole tramontava dietro Favignana, inabissandosi come tante volte avrei voluto fare io nel divano della mio appartamento in via Ganci, se il mio cellulare avesse smesso di squillare, in uno dei tanti pomeriggi invernali, quel mulino era sempre immobile, illuminato da una luce rossastra che ne evidenziava le crepe mature. Il sole calava ogni sera proprio di fronte a lui, ma non tutti i crepuscoli erano stati uguali, negli anni. Quello del primo bacio di Nino, ad esempio, il già vecchio mulino non poteva dimenticarlo: le sue mura trasudavano ancora dell'emozione di due timidi fanciulli, ignari che da un incontro di labbra potesse avere origine un legame che decine di anni or sono li vede ancora innamorati come quel pomeriggio... Da quella stessa spiaggia, sul lungomare Alighieri, salpano centinaia di kite surf in ogni primavera ed in ogni autunno, accompagnando tra le onde spregiudicati ragazzi alla ricerca della libertà, e trascinati da una vela e da un istinto verso il volo più acrobatico, il salto più adrenalinico. Sono convinto che è proprio lì che ritroverò Danilo, imbracciato ad una bianca e gonfia vela, ogni volta che riapproderò sulle rive dell'antica Drepanum, ed il suo sorriso mi accoglierà ben prima del suo forte e caldo abbraccio...Di sicuro la prima idea sarà quella di andare a cena, ma poi, ne sono certo, finiremmo per sfidarci in una qualsiasi "singolar tenzone", perchè con lui condivido l'eterno spiegarsi delle ali per superare il limite della conoscenza, dell'umanità... Eppure, intorno alla tavola più imbandita, incantato dai piatti dal profumo più siciliano, mi siederò eccome, di fianco all'eclettico Tore, che in barba ai suoi 82 anni di vita intensissima, sa declamare le proprie poesie e cucinare come solo un vero, grande artista, sa dividersi tra tante le discipline, riuscendo poi ad eccellere in tutte... Affacciati sul porto di Trapani, con di fronte il profilo di Favignana e nella mente ancora il fresco ricordo dell’ultima, vera mattanza, non sarà insolito se nel menù compariranno tortine francesi accanto a melanzane fritte, perché non è affatto strano ritrovare nella stessa, splendida persona, raffinatezza ed eleganza da un lato, concretezza e ottimismo dall’altra. Mi presenterò a casa sua come ad una festa di compleanno di quarta Ginnasio, con la stessa emozione che provavo allora alla vigilia di una serata che si prospetta piena di emozioni sempre nuove, di quelle che toccano il cuore e poi lo fanno sentire colmo, come un bicchiere di buon rosso a tavola. Ma, per scegliere quel rosso, mi sarò rivolto all’amico Mino, cui persino il titolo di Sommelier Professionale sta veramente stretto. Sono sicuro che con lui ci ritroveremo ancora a Segesta, seduti fianco a fianco, per caso, nello splendido anfiteatro, o all’altro capo del mondo, o infine in calce ad una lettera condividendo la stessa firma, perché parliamo la stessa lingua dell’umorismo e dell’intelligenza, e, ahimè, della colta presunzione del sapere… Poi ci penserà Andrea a farmi toccare sempre il suolo della fertile, solida e patria terra, col suo senso pratico di chi ne ha viste e vissute troppe per poter credere che Erice guardi ancora la vallata sottostante dall’alto delle sue sì suggestive torri, ma ormai non più baluardo di roccaforti guerriere. Con lui sarà sempre un piacere salire su a piedi, senza l’uso della splendida eppur comodissima funicolare, perché Andrea possiede sempre lo sguardo di un insieme senza dover salire in cima alla scala… e così ogni nostro pacato confronto verbale che pur si protrarrà oltre l’orario classico di lavoro, sarà, ancora una volta, un tempo rubato alle rispettive famiglie, ma regalato all’amicizia e alla saggezza. La terra trapanese trasuda di anime vive, e dove il suolo è bagnato dall’acqua, il cocktail di affetto e stima prende corpo e forma. Il mare non è altro che quella stessa terra da esso nascosta e protetta, perché non conosca l’età della degenerazione e della corruzione, e rimanga pura per il tempo in cui il sole prosciugherà tutte le gocce, dando vita ad un nuovo suolo da abitare… Ci sarà sempre un molo cui attraccare il gommone di Gaspare, perché un punto da cui partire è come un trampolino da cui spiccare il volo; eppure quel punto rappresenta, ancor più, il faro cui fare ritorno all’imbrunire. L’ospitalità è un dono raro, quando è limpida come i fondali di Cala Marinella. E la famiglia di Gaspare, un po’ come la Riserva Naturale dello Zingaro, vedrà sempre solide rocce alle spalle, acque specchiate dal sole in fondo al mare, e piante rare nel mezzo. Perciò il caldo abbraccio del suo sguardo acceso disegnerà sempre un largo sorriso sulle mie labbra. Avrò il tempo di condividere anche una corsa sul lungomare in compagnia di Fabio e delle sue leve lunghe. Ma poi, con la voglia di tenersi l’uno di fronte all’altro, opteremmo per un semplice “dai e vai” sul campo della vita di ogni giorno, dove il compagno di banco non ti ruba la merenda ma la condivide con te, perché l’ora della ricreazione e quella della lezione, nel rettangolo dell’amicizia, segnano gli stessi minuti… A correre invece ci andrò con Oscar, magari spingendo fino a San Vito lo Capo la comune tentazione di farcela, abbattere un record per averne subito davanti un altro, e parlare di quanto il “dare”, alla fine dei conti, rende sempre più felici del “ricevere”, in ogni corsia di tutte le piste, non solo quella di atletica…E al mio orecchio non rimbomberà alcuna musica da Ipod, bensì il timido fruscio di una radiolina appena sintonizzata, che trasmette, non solo di venerdì sera, l’inconfondibile melodia del rombo di una Guzzi, direttamente dall’armadio dei ricordi di Nick… Un giorno sbarcherò ancora a Trapani: sarà per trascorrere una vacanza oppure per firmare un nuovo contratto, laddove le strade della vita e del lavoro sono fatte per dividersi e poi improvvisamente incrociarsi ancora, e ancora, e senza preavviso…. E sarà un giorno di sole, di questo sono certo. Probabilmente Flavio non ricorderà di aver mai saputo nuotare, o Danilo di saper ancora volare, o forse nemmeno mai Gaspare ha realmente guidato un gommone, nè Mino ha mai versato del vino senza farlo rovesciare. Tore potrà magari confessarmi di aver copiato tutti suoi versi dai testi di un poeta curdo, mentre Andrea avrà comprato un elicottero, o Nino avrà scoperto che era Eolo in persona ad azionare i “suoi” mulini. Fabio avrà sostituito il “gancio cielo” con un “tiro al volo”, Nick avrà appena aperto di negozio di riparazioni per biciclette, e Oscar avrà realizzato che solo sciogliendo le briglie ad un giovane cavallo potrà sentire quanto è veloce il vento… potrà essere tutto questo o il suo esatto contrario, ma il sole, quello splenderà alto di sicuro, perché ormai il mio cuore ha fatto propri i suoi raggi. Le “persone” restano, sono loro i veri “trofei”: è questo il senso dei miei due anni a Trapani, il valore aggiunto che porterò sempre con me, lasciando nel cassetto delle statistiche il 66% di vittorie in due campionati disputati, e la crescita di un gruppo che oggi porta la metà dei suoi giocatori a far parte di roster di serie A… Voglio ringraziare, uno per uno, gli splendidi protagonisti di tante vittorie che sono maturate prima fuori e poi dentro al campo, Davide, Marco, Gints, Max, Cristiano, Tex, Dusan, Damiano, Andrea e Genna, in stretto ordine di “quintetto”, più i giovanissimi aggregati alla prima squadra cui sono molto affezionato, nonché persone come Paolo e tutta la curva, lo splendido, competente e serissimo team di giornalisti locali e regionali, Walter, Angelo, Salvatore D. e Philippe, Andrea e Nicola M., Pietro, Vito, Sandro, Paolo C. ed altri ancora che mi hanno dato senza chiedere in cambio, ricordando poi che al fianco dei veri amici ci sono donne cui dedico lo stesso abbraccio affettuoso dei “loro” uomini, e sottolineando che la mia famiglia mi ha sostenuto a distanza di ben 810 chilometri, sempre a braccetto di una grande Gioia…Di qualcun altro dimentico certamente il nome, ma non scordo le lacrime di dolore ed insieme di ringraziamento consumatesi davanti al PalaPentassuglia, perchè la memoria si coltiva con l’amore…Il mio più grande in bocca al lupo, infine, va al nuovo coach isolano e a quella che sarà la nuova squadra trapanese, perchè tutti ripartano da quelle lacrime, e regalino alla città la gioia di quanto le spetta… Con affetto, il neo, orgoglioso coach montecatinese, pronto a scrivere altre pagine e a conquistare altri “trofei” della vita, in quanto sicuro di aver scelto le “persone” giuste con cui cominciare, in terra toscana, la nuova avventura. Gianluca Tucci |