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NOI PER L'IGEA CALCIO

Ultimo Aggiornamento: 22/04/2010 00:42
03/12/2009 22:40
 
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Città: BARCELLONA POZZO DI GOTTO
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La buonanima di mio nonno, diceva sempre una frase: "dopo chi Santa Chiara fu arrubbata, ci misiru i rati i ferru!"...
Qui a Barcellona viviamo di questo motto, non facciamo nulla affinchè si prevengano queste situazioni, ma una volta che, tra virgolette ci scappa il morto, cerchiamo di farlo resuscitare.
Ancor prima che all'Immacolato nostro venisse la felice idea di acquisire i diritti sportivi di una società di pallacanestro, almeno negli ultimi 4-5 anni, ogni estate abbiamo assistito alla telenovela che vedeva protagonista da una parte Bonina e dall'altra amministrazioni locali e fantomatici pool di imprenditori pronti a rilevare la società o a fare faraoniche sponsorizzazioni.
Nonostante puntualmente venisse lasciato solo, Bonina, anche grazie al grande cuore di quel grande UOMO che era Nino Barone, faceva ogni santa stagione una squadra dignitosa, che con più o meno fatica si salvava.
Il problema è un altro: qui a Barcellona, in qualsiasi categoria e disciplina, vogliamo la squadra promozione, forte, ingresso gratuito o biglietti omaggio, e magari (come mi è successo di sentirmi dire in faccia, l'altro giorno, per l'Aia Scarpaci) mettere uno striscione senza pagare!
Capisco che c'è gente che realmente ha dato, darebbe, e darà l'anima per questa realtà, ma c'è da capire pure che mantenere un campionato di calcio di C2 per 500-600 persone, di cui 160 paganti e 90 abbonati (sto citando delle fonti ufficiali di una delle partite di cartello della scorsa stagione) costa penso anche di più di una onesta A dilettanti, e forse Legadue addirittura.
Non voglio, assolutamente paragonare, onde evitare di mettere ulteriormente il dito nella piaga, calcio con basket, ma credo pure, che questo fallimento sia figlio della nostra indole.
Come nel 1999, soltanto i fedelissimi Sottosopra cercarono di fare un qualcosa (vanamente) per salvare la gloriosa Cestistica, a dispetto dei 4000 "irriducibili" (non intendo come tifoseria, intendo che tutti a senso loro erano i primi tifosi) che si vedevano al Palalberti ogni domenica, qui adesso gli innamorati e coloro che sono cresciuti a "pane e Igea" cercano di salvare la squadra di calcio della nostra città, e loro ora come i sottosopra allora non hanno nessuna colpa.
La colpa è della nostra società, dei nostri imprenditori, dei nostri politici e della nostra ignoranza, che fanno si che vogliamo andare sempre al campo o in palestra senza pagare, che fanno si che firmiamo contratti di sponsorizzazione, senza poi onorarli, che fanno si che i fantomatici contributi non vengano mai onorati.
Se avessimo un pò tutti, in generale, un pò più di cultura sportiva capiremmo forse meglio.
Io allora, distrutto, perchè con Sempresottosopra e Antifusi (eravamo compagni di liceo) seguivo sin dall'Aia Scarpaci le sorti dei biancoverdi, ci restai male, malissimo nel non avere più il giocattolino, ma viceversa, visto anche il mio impegno "dietro la scrivania" in altre discipline meno importanti ma non meno dignitose, fui tra i pochi a comprendere e condividere a malincuore la scelta fatta da Capizzi, allora allucinato e ubriacato dalle sirene dello Stretto di Messina.
Allo stesso modo comprendo la scelta di Bonina di disimpegnarsi dal calcio, perchè tifoso si, appassionato e ultras quanto mai, ma sicuramente non coglione da perderci milionate ogni anno, visto che al campo si contavano neanche una decina di cartelloni, e con tutto l'aiuto dei dirigenti generosissimi e tifosi quanto non mai, tutto questo non bastava!
Gli investimenti a fondo perduto si possono fare, ma fino ad un certo punto!
E come sempre a pagarne le colpe, ora come allora, sono i poveri VERI TIFOSI, che sono coloro che poi piangono e piangeranno la scomparsa, la cessione, o il declassamento di una realtà sportiva.
Concludo con un quesito per chi sostiene che il basket sia la causa della cessione dell'Igea Virtus: Secondo Voi hanno senso allora le telenovele di acquisto-spostamento a Messina? Se Bonina vuol mantenere o ha avuto intenzioni di mantenere una piazza come Messina, secondo voi avrebbe avuto problemi a mantenere due realtà come quelle Barcellonesi?
Meditate gente, meditate.
Comunque se andrà in porto una sorta di azionariato popolare, con piacere, compatibilmente con le mie umili possibilità, parteciperò!
[Modificato da ilverodottorfunk 04/12/2009 02:22]
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