Igea Virtus, tra nuove proprieta' e l'annunciato sciopero un intreccio degno di una soap
Continuano i colpi di scena in casa giallorossa. All'avvocato Madonia, appena succeduto a Rendina, potrebbe subentrare una cordata di Perugia. Con ogni probabilità la squadra non scenderà in campo domenica contro l'Aversa Normanna. Il primo passo verso la definitiva scomparsa di un titolo mantenuto per un decennio tra i professionisti.
Precipita sempre più la situazione in casa
Igea Virtus. I giocatori non percepiscono gli emolumenti e diversi di loro sono costretti a vivere anche in alloggi di fortuna. Una stagione fallimentare sotto tutti i punti di vista. Cinque passaggi di proprietà in otto mesi la dicono lunga sul profondo stato di incertezza che regna in casa
Igea Virtus. Da
Giuseppe Criniti subentrato a
Immacolato Bonina, a
Pietro Caminiti che a sua volta ha ereditato la società dallo stesso
Criniti. Ma la gestione
Caminiti-Piraino è stata caratterizzata da grosse difficoltà economiche e gestionali che hanno spinto la società sull'orlo del baratro. A
Caminiti è subentrato
Massimiliano Rendina che ha rilevato le quote societarie con una
situazione debitoria che si aggirerebbe sul milione e mezzo di euro. Infine, da pochi giorni, l'ennesimo "misterioso" cambio di proprietà. Un avvicendamento che ha portato
Pietro Madonia al vertice del club, con
Fabrizio Rendina amministratore delegato e
Luca Figus Diaz direttore generale. Ma nelle ultime ore, secondo indiscrezioni non confermate dalla società, lo stesso
Diaz sarebbe stato sollevato dall'incarico. Il tutto sarebbe avvenuto in conseguenza di un nuovo presunto passaggio di proprietà da
Madonia ad un gruppo di
Perugia. Notizie tutte da confermare in quanto lo stesso
Madonia si è reso irreperibile trincerandosi dietro ad un inspiegabile silenzio stampa. Una situazione sempre più allarmante ed incerta.
Addirittura vi è il rischio concreto che la partita contro l'
Aversa Normanna, in programma domenica allo stadio D'Alcontres, possa non essere disputata. Questo da quanto emerge dalle parole dell'amministratore delegato
Fabrizio Rendina: "La squadra domenica non scenderà in campo contro l'Aversa Normanna. La decisione è maturata per il perdurare della grave crisi societaria. Diffido anche la Questura dall'aprire l'impianto domenica".
Come se non bastasse, in mezzo a tutto questo caos societario, risuonano ridondanti le dichiarazioni dell'ex presidente
Massimiliano Rendina. "Credevo di aver fatto un affare ad acquistare l'
Igea Virtus, consigliato dall'avvocato
Madonia, il quale mi aveva prospettato che sarebbero arrivati contributi da vari enti. Il Comune avrebbe dato
50.000 €, la Regione
120.000, il
Gruppo Bonina 100.000 per la sponsorizzazione delle maglie, senza contare le fantomatiche spettanze da parte della
Lega per circa
350.000 €. Ovvio che l'operazione appariva allettante, considerando che la gestione della squadra costa più o meno
160.000 € al mese. Fidandomi sempre di
Madonia ho firmato l'atto con
Caminiti. Ma le parole e le promesse sono diventate chiacchiere da corridoio, ho preso una fregatura e sono stato ostacolato in ogni modo. Ho chiesto a
Madonia di accollarsi la società. Ha trovato alcune persone di sua fiducia per intestagli la società; perché non avrebbe potuto assumere la presidenza per incompatibilità professionale". Una serie infinita di paradossi. Alla luce dei quali la via d'uscita dal labirinto appare sempre più lontana e nascosta. La netta impressione è che la tanto bistrattata
Igea Virtus stia perdendo adesso anche la faccia ed ogni residua dignità.
Fonte: www.messinasportiva.it
Data: 16 Aprile 2010
Autore: Carmelo Amato___________________________________________
NOI...NOI...SIAMO...SIAMO...BARCELLONESI...