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L'Igea ha un asso in piu'
Scopelliti avanzato a centrocampo ha dato piu' spinta alla squadra.
Come cambiare una stagione in quattro settimane. Sembra il titolo di un libro, è l'impresa riuscita all'Igea Virtus. Che in quattro settimane ha rovesciato un campionato che sembrava stregato, lasciando l'ultimo posto e allungando sulla zona play-out. Storia di una metamorfosi rapida e totale, ma guai a dire che era inattesa. La squadra stava già giocando bene, aveva dimostrato di non meritare di stare in fondo alla classifica. Le mancava la vittoria, una volta ottenuta la prima ha iniziato un filotto che le ha permesso di tirarsi fuori dai guai. Domenica scorsa con il Lamezia è arrivata la terza di fila in casa, che è anche la terza nelle ultime quattro settimane. Segno che l'Igea ha trovato anche continuità. A dare la svolta è stato il cambio di assetto voluto da Castellucci.
L'allenatore ha disegnato una squadra diversa, modificando impostazione più che modulo. Una delle chiavi è stato lo spostamento di Scopelliti sulla linea di centrocampo. L'esterno, svincolato dai compiti di semplice copertura, è diventato l'arma in più dell'attacco. E i suoi inserimenti gli hanno permesso di siglare tre reti pesantissime: «In realtà per me questo non è un ruolo nuovo - racconta - perché da ragazzino giocavo attaccante, poi sono diventato esterno per necessità e gradualmente sono arrivato a fare il difensore. Ma i gol li ho sempre fatti, anche giocando da terzino». I suoi gol, sin qui, hanno contribuito in modo significativo al rilancio dell'Igea, ma Scopelliti preferisce non parlare solo di sè. «I meriti si dividono con tutta la squadra. Finalmente le cose stanno girando, anche se non va dimenticato che stavamo facendo bene anche prima. Solo che non arrivavano i risultati, non sempre per colpa nostra». All'Igea mancava la concretezza sottoporta, quella concretezza che ha trovato nelle ultime settimane: «In realtà nelle ultime settimane abbiamo cambiato leggermente il nostro modo di giocare. Ci siamo un po' abbassati, ci siamo guardati maggiormente le spalle, abbiamo lasciato un po' l'iniziativa alle avversarie. E siamo riusciti a sbloccarci anche in attacco, dove facevamo fatica a segnare » . Anche adesso, a distanza di tempo, è difficile spiegare un avvio così negativo. Scopelliti ammette che «Probabilmente ci ha creato qualche problema il fatto di avere iniziato tardi a lavorare. Abbiamo accusato il ritardo in partenza, adesso stiamo recuperando il tempo perso». Secondo qualcuno è già tardi per sognare, anche se la seconda divisione è un campionato strano e tutto può accadere. «Sicuramente sin qui nessuno ci ha messo sotto, neanche le squadre che sulla carta dovrebbero stravincere il campionato. Gela e Cosenza non mi sono sembrate squadre di marziani, il Catanzaro mi ha fatto una buona impressione. Aspetto di vedere il Pescina, sono convinto che siano queste le squadre che possono giocarsi la vittoria finale. Magari insieme ad una sorpresa». Intanto domenica l'Igea va a Scafati senza Scopelliti. Un piccolo infortunio muscolare costringerà Castellucci a fare a meno di lui. Assente quasi certo anche D'Anna che ha preso una botta al ginocchio. Da definire i tempi di recupero.
di Mino Licordari (26 Novembre 2008)
Tratto da: Corriere dello Sport
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