La Porta: ''L'Igea ha i numeri per tornare tra i protagonisti''
L'attaccante domenica ha spinto la squadra fuori dal fondo classifica.
di Mino Licordari (19 Novembre 2008)
Tratto da:
www.corrieredellosport.it
Chissà che non sia stata davvero la vittoria della svolta.Il giorno dopo il 20 al Manfredonia l'Igea si è svegliata felice e soddisfatta. Non tanto e non solo per il risultato finale. Domenica è arrivato un successo convincente sotto tutti i punti di vista. I gol potevano diventare tre ad inizio ripresa. Antonio La Porta, però, non è riuscito a trasformare il secondo calcio di rigore. Aveva segnato il primo calciando forte e angolato, ci ha riprovato ma non è stato fortunato:«Pensavo che il portiere si aspettasse che cambiassi angolo. Invece si è buttato dove avevo tirato il primo e ha respinto. Per la verità l'ho tirato meno bene. Comunque l'importante era vincere. E poi solo chi non tira i rigori non li sbaglia». Castellucci lo ha utilizzato contro il Manfredonia in una posizione pressocché inedita: esterno di centrocampo, ruolo che aveva già ricoperto in passato ma che non lo fa impazzire: «In realtà mi trovo meglio giocando un po' più avanti. Gli infortuni di Di Miceli e Crinò hanno costretto il mister a cambiare qualcosa. Io avevo già giocato in questo ruolo in passato, a Melfi, e mi sto adattando. Partendo così lontano dalla porta però è tutto più difficile». Per adesso va bene anche così a La Porta che a gennaio compirà 27 anni e guardandosi alle spalle ha qualche rimpianto per un carriera mai definitivamente decollata. A Foggia era una splendida promessa, un infortunio lo ha fermato per un po' e quando è rientrato il treno per i grandi palcoscenici era già passato: «Il calcio è fatto di momenti - spiega - a Foggia non avevo neanche vent'anni ed ero titolare. Pasquale Marino credeva in me, poi mi sono fatto male, De Zerbi e Del Core hanno iniziato a fare grandi cose e per me non c'è stato più spazio. Adesso? Penso solo a fare bene. Il resto si vedrà » . L'Igea può essere un'ottima base per rilanciarsi. Basterebbe continuare su questa strada e magari provare a raggiungere obiettivi più ambiziosi di una semplice salvezza: «Dobbiamo pensare ad una partita per volta, non guardare troppo la classifica e concentrarci per dare sempre il massimo. Siamo una buona squadra, possiamo prenderci tante soddisfazioni. Ma non facciamo inutili proclami».
BONINA - Ma mentre la squadra vince il pubblico resta lontano dal "D'Alcontres". E fa arrabbiare ancora il presidente Bonina: «Quando abbiamo ripreso in mano la società ci aspettavamo una risposta dalla città ed invece alle prime difficoltà sono scappati tutti. Col Manfredonia abbiamo fatto 80 paganti. In queste condizioni non si può andare avanti. Mi viene voglia di portare la squadra altrove. In piazze come Messina oggi farebbero follie per la seconda divisione».
[Modificato da barcellonese doc 19/11/2008 10:51]