12/11/2016 12:32 |
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| | | OFFLINE | | Post: 4.301 Post: 4.301 | Città: BARCELLONA POZZO DI GOTTO | Sesso: Maschile | Duca | |
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Per la settima giornata del campionato di serie B di basket (girone C) la capolista Air Fire Virtus Valmontone rende visita al Barcellona Pozzo di Gotto. Nella trasferta siciliana i biancorossi saranno guidati da un ex speciale, quel Francesco Guarino che insieme ad un altro ex di giornata (il capitano virtussino Bisconti) proprio a Barcellona vinse un campionato. «Sarò una partita importante per noi e per me in particolare – dice Guarino – Anche se qui sono tornato già altre volte da ex, per me tornare è sempre un grande piacere. Sono passati diversi anni da quella bellissima esperienza, però Barcellona è sempre un campo difficile e avremo a che fare con un ambiente appassionato e con una squadra giovane che ha voglia di fare bene».
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La Virtus arriva in Sicilia da capolista ma, secondo Guarino, senza avvertire il peso del pronostico. «Siamo primi ma ancora non abbiamo fatto nulla e, personalmente – dice – credo che possiamo crescere ancora. Quando si è primi bisogna essere contenti e fieri dell’attenzione che ti circonda. Lo spogliatoio è tranquillo e non sentiamo alcuna pressione per gli occhi puntati addosso. Veniamo da una settimana particolare: dopo la partita di domenica vinta nettamente qualcuno non ha potuto allenarsi regolarmente. La partita di Barcellona arriva a proposito, per vedere come il gruppo reagisce a questi inconvenienti e se davvero meritiamo il posto che occupiamo in classifica». In una squadra profondamente rinnovata rispetto a quella che lo scorso anno conquistò la salvezza ai play out, uno dei punti di forza è la perfetta alchimia fra giocatori giovani e più esperti. «Il basket – afferma Guarino – è uno sport di squadra e quindi si vince e si perde tutti insieme. Qui si è creato un bel clima, a partire dalla forza de coach e di quella di ogni singolo componente del gruppo, dai dirigenti ai giocatori. I più giovani hanno entusiasmo e voglia di emergere, noi più esperti vogliamo dimostrare che non siamo poi così anziani come ci considerano e questo è un bel binomio. Siamo una squadra dove è fondamentale è l’aiuto di tutti. Mi chiamano leader, ma anche i leader senza l’apporto di tutti non verrebbero fuori». |
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