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Trenkwalder, coach Fabrizio Frates vede il bicchiere mezzo pieno


«L’atteggiamento è positivo»

- La Gazzetta di Reggio -

03/01/2011 12:03 - DANIELE VALISENA
RIMINI. E’ un Frates deluso per la mancata vittoria, ma non dalla prova dei suoi, che alla prima uscita sotto la sua guida hanno mostrato un atteggiamento diversa da quello delle ultime, disastrose prove, mettendo in campo una cattiveria agonistica che non si vedeva da tempo.
Il tecnico milanese s’è detto soddisfatto del cipiglio con cui i suoi ragazzi sono scesi in campo, anche se non ha nascosto le difficoltà della nel gestire le palle perse e le giocate difensive.
Coach, come giudica la prova della squadra?
«Dobbiamo guardare agli aspetti positivi - premette -. La squadra si è battuta fino all’ultimo. Siamo stati in vantaggio per buona parte del match, abbiamo lottato e a 8 secondi dalla fine eravamo avanti di un punto. Insomma, l’atteggiamento è stato positivo, anche se non voglio nascondere che ci siano diverse cose su cui bisogna lavorare».
Quali aspetti del gioco non l’hanno soddisfatta?
«Difendiamo male, e senza difesa è difficile portare a casa una vittoria fuori casa. Inoltre dobbiamo assolutamente migliorare la gestione della palla, riducendo le palle perse. Con 18 palle perse non si può pensare di vincere una gara che si decide punto a punto. Bisogna portare il numero degli errori attorno alle 10-12, che è quello che una squadra di serie A può permettersi. Deve migliorare la nostra gestione delle situazioni e del gioco, ci serve una maggiore tranquillità, più pazienza e lucidità».
A Rimini forse sono stati concessi troppi secondi tiri, non crede?
«Quello che ha deciso la partita sono stati 3 rimbalzi negli ultimi secondi di gioco, l’ultimo dei quali è finito in mano a Scarone nonostante avessimo difeso bene. Certo, tutti quei secondi possessi hanno tenuto in partita Rimini quando noi eravamo avanti».
Beck non è riuscito ad incidere. Senza di lui è difficile pensare di vincere in trasferta?
«Tutte le squadre hanno bisogno dei loro due stranieri per vincere. Romel Beck purtroppo ha commesso due falli troppo presto nel primo quarto, così sono stato costretto a tenerlo in panchina e poi lui non è riuscito a entrare nel match. Da lui ci aspettiamo altre cose. E un contributo maggiore».
L’ultimo tiro era stato costruito per Slanina?
«No, in realtà volevamo dare palla dentro per Beck, che però non è riuscito a ricevere e così la palla è andata a Slanina. Dopotutto non era un cattivo tiro ma non è andato dentro e niente. Pazienza».
Smith ha portato palla in molte situazioni in cui in campo c’era anche Fultz. Una sua indicazione?
«Joe Smith è il nostro playmaker, anche quando in campo c’è Fultz è lui che porta palla».
Il quintetto non era quello solito: ha voluto mischiare un po’ le carte o è il segno di un cambiamento?
«Il nostro giocatore più importante è Frosini. Difensivamente è lui che può cambiare le cose, ma sappiamo che non può stare in campo per più di 20-24 minuti a partita. Stasera, contro Lollis, che è un centro un po’ piccolo e dinamico ho creduto che Salvi avesse le caratteristiche per accoppiarsi con lui abbastanza bene. Alla fine non è tanto chi parte che conta, quanto come vengono affrontate le varie situazioni della partita. L’idea era di avere Frosini fresco per il finale».
La prova di Slanina?
«Mi è piaciuto molto. Grande esperienza, sa cosa fare in campo».