Il crack Fortitudo - E adesso, a quale futuro credere? Purgatorio Serie B, se tutto va bene. La Effe fuori dalla LegaDue, comincia un futuro al buio.
Sono le 13.26 di un sonnolento sabato di luglio quando, nella Bologna spolpata dal weekend, l´agenzia Ansa batte la notizia che tale più non è, e cioè che la mannaia federale s´è abbattuta sull´antico orgoglio dell´Aquila. La Fortitudo è fuori dal basket professionistico, diffusi i verdetti che erano maturati, al Consiglio federale romano, intorno alla mezzanotte.
Il club evita per ora l´infamante sparizione per debiti, ma è una grazia sospesa, vincolata al saldo degli stessi: e, a parte le (pessime) abitudini della casa, non si capisce perché Sacrati dovrebbe pagare un pacco di milioni un posto in B che vale gli ossi della polenta. Lui dice che lo farà, avendone i soldi e i tempi giusti. Memori di folti precedenti, sarà permesso eccepire che è l´ultimo film che pensiamo di vedere.
Adesso la fine è nota, dopo tanti giorni in cui il destino aveva tirato solo da una parte. Eppure a Roma, in fondo, sarebbe bastato poco per ribaltarlo, perché perfino sui tanti, troppi termini puntualmente disattesi fin qui, buona parte del Consiglio era disposta a largheggiare. Sarebbe bastato a Sacrati presentarsi prima delle 22. Portare i soldi. Portare una fideiussione bancaria e non assicurativa. Perché circolava una volontà di non disperderlo, il patrimonio ideale della Effe, società tra le più popolari d´un movimento immiserito, spaccato dalle faide, esausto fino a perder pezzi ogni estate. Benchè a mani nude, Sacrati aveva speso la sua ultima arringa per mantenere la sedia in A2, impegnandosi a pagare i debiti. Al diniego, per non crepare, s´era adattato alla B1. Domanda accolta, dietro impegno a ripianare, anche se già un minuto dopo c´era da chiedersi se, mai rispettate le scadenze quando ballavano questioni di sopravvivenza, l´uomo possa strapagare una serie B di cui la Fip probabilmente omaggerebbe una qualsiasi Nuova Fortitudo che ripartisse al posto di questa, fallita. Lui giura che ciò non accadrà e sarà la prossima puntata, detto che sarà dura ripresentarsi a una tifoseria tradita a suon di balle. La proprietà però resta sua, da disporne come crede.
Certo, usata come ponte levatoio verso il Parco delle Stelle, la Effe rischia pure di non servirgli più, perché in Comune il progetto non attizza, ed ora la stessa AEG, il colosso americano degli impianti che con lui trattava per la gestione dell´arena da 15.000 posti, ha volto lo sguardo a Torino, vicina ad assumere la guida degli impianti olimpici, in una partnership che gli enti locali stanno esaminando con la francese Gl Events (quella che qui rilevò da Cazzola il Motor Show). Insomma, tutto porta altrove, Fortitudo compresa, intorno alla quale caleranno ora samaritani e avvoltoi, e fra questi il medico che, guarendola, verrà benedetto come salvatore. Leggete sopra delle smanie di Sabatini, mentre si muove pure l´avvocato Palumbi, per iscrivere una Sg Fortitudo con marchio e blasone in regola, figliata dalla casa madre, protetta dall´ex ministro Tesini e pronta alla questua dei denari presso gli uomini dello storico entourage di via San Felice. Non servirà, dice Sacrati, deciso a restare. Per farlo, dovrà fare un bel bingo. Subito saldare la Fip (38 mila euro mercoledì). Poi negoziare arretrati coi giocatori, a rischio lodi. Poi tasse e contributi chiedendo dilazioni. Poi salutare gratis i Mancinelli e Huertas in uscita. Poi pupparsi il mutuo PalaDozza. Il futuro sarà piacevole, ha detto iersera. Auguri.
In ogni caso, mentre i tifosi sul web manifestano ira, dolore e sbigottimento, e la "storica" Fossa invita tutti davanti al PalaDozza domani alle 19, si ripartirà. Perché l´affare Fortitudo è morto, l´anima no. Da qualche parte, uomini di buona volontà sapranno trapiantarla e farla rinascere. Scritto sei anni fa quando s´inabissò e trovò aria la Virtus, riscritto oggi, contando che la storia si ripeta: dove ci sarà la sua gente, lì ci sarà sempre una Fortitudo.
Fonte: www.basketnet.it
Data: 19/07/2009
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NOI...NOI...SIAMO...SIAMO...BARCELLONESI...