dalla gazzetta del sud del 27 settembre 2008
basket serie a L'avvocato Medugno fiducioso: «Positiva l'acquisizione di convocazioni e verbale del CF»
Orlandina, udienza rinviata al 1. ottobre
Ma la Fip presenta nuovi documenti alla Camera di Conciliazione e Arbitrato del Coni
Salvatore Vitale
ROMA
Il destino dell'Orlandina resta in sospeso, almeno sino a mercoledì 1. ottobre quando, a partire dalle 16, si entrerà a discutere nel merito del ricorso prima che il collegio emetta il dispositivo di sentenza. Si è chiusa così, in maniera del tutto interlocutoria, l'udienza arbitrale svoltasi ieri presso la Camera di Conciliazione e Arbitrato del Coni, dinanzi a cui sono comparsi da una parte gli avvocati rappresentanti della Federazione italiana pallacanestro, e dall'altra quelli dell'Orlandina Basket per la quale era presente anche il presidente Sindoni.
Il massimo dirigente paladino è giunto negli uffici al secondo piano della curva Sud dello stadio Olimpico intorno alle 12.10, accompagnato dai legali Luigi Medugno e Letizia Mazzarelli. Un Sindoni rabbuiato, di sicuro arrabbiato per quanto aveva letto sui giornali qualche ora prima in relazione ad alcuni modelli F24 di cui non vi sarebbe alcuna traccia nella banca dati dell'Agenzia delle Entrate. Un po' più fiduciosi gli avvocati, sicuri di essere in possesso di tutti gli elementi utili per poter scardinare punto su punto le motivazioni che hanno portato il Consiglio federale ad escludere l'Orlandina dalla serie A di basket.
Il Collegio arbitrale, presieduto dal prof. avv. Foschini e composto dagli arbitri prof. avv. Fumagalli, prof. avv. Benincasa, avv. Ingrillì e avv. Pellegrino, ha aperto puntualmente l'udienza alle 12.30 per chiuderla, dopo un'ora e tre quarti di lavoro, verso le 14.15; subito dopo, Sindoni e i legali hanno lasciato gli uffici della curva Sud e si sono concessi a telecamere e cronisti.
«Nessuna decisione è stata presa nell'udienza odierna – esordisce così l'avv. Medugno – non si è entrati affatto nel merito del ricorso, anche perché è stata prodotta ulteriore documentazione da entrambe le parti. Ma non solo. Abbiamo anche avanzato due richieste ben precise: copia del verbale o il brogliaccio del Consiglio federale del 20 settembre, in cui è stata sancita la non ammissione dell'Orlandina, e soprattutto le lettere con cui sono stati convocati tutti i componenti del consiglio stesso. Riteniamo che ci siano state irregolarità in quella seduta, perché nell'ordine del giorno pare non ci sia traccia dell'argomento (questione Orlandina, ndr) poi trattato, invece, nella riunione anche perché le convocazioni dovrebbero essere datate 3 settembre, prima dunque della comunicazione della Com.Tec. sulla situazione dell'Orlandina. A fronte di quanto detto, il Collegio arbitrale – prosegue l'avv. Medugno – ha fissato ulteriori termini per depositare le deduzioni scritte integrative, rinviando a mercoledì 1. ottobre alle 16 la discussione dell'arbitrato nonostante l'opposizione dei legali della Fip i quali sostenevano che il vizio nelle convocazioni andasse solo a danno dei consiglieri, e dunque solo questi ultimi potessero richiederle. Posizione insostenibile, perché oltre alla revoca dell'ammissione è stato cambiato il format del campionato da 18 a 16 squadre ed è stato rinviato l'inizio della stagione».
Inevitabile, a questo punto, la domanda sul tema del giorno, i tanto discussi modelli F24. Ci sono o non ci sono? L'Agenzia delle Entrate ha riscosso effettivamente il dovuto? L'avv. Medugno non soddisfa la curiosità dei presenti, ma resta sul vago: «Ripeto, non abbiamo affrontato alcun tema di merito. Abbiamo acquisito questa ulteriore documentazione presentata dalla Fip e pervenuta successivamente al Consiglio federale del 20 settembre. Dobbiamo, ovviamente, ancora esaminarla. Il problema, secondo noi, è di carattere procedimentale. Le regole non sono state rispettate: non si può concedere l'ammissione e poi revocare la stessa senza seguire le norme. I modelli F24? Non crediamo che se ne discuterà mai, escludo comunque che possano essere ammessi al procedimento perché non sono citati nella delibera di revoca dell'ammissione o nelle motivazioni. Qui si tratta di decidere se il Consiglio federale potesse revocare, diciamo così, in autotutela l'ammissione o se potesse solo irrogare sanzioni amministrative come del resto dimostrano due precedenti in cui la stessa Fip prese provvedimenti analoghi nei confronti di Livorno, o lo stesso caso delle "fideiussioni false" della Reggina Calcio. Queste nuove contestazioni, eventualmente, saranno oggetto di un nuovo procedimento e noi preferiamo affrontare un problema per volta».
Il presidente Sindoni, che ha ascoltato con attenzione la voce dei legali, sembra più rilassato e decisamente sollevato rispetto al suo arrivo. «Impressioni? Positive, direi. C'è un ottimismo crescente dopo aver visto l'ulteriore documentazione prodotta. Rispetto a ieri e a stamani sono più convinto che si chiarirà tutto».
– Ma di questa storia qual è l'attuale aspetto negativo, oltre all'esclusione dal campionato?
«Il tempo che stringe – risponde convinto il presidente paladino – sul piano sportivo stiamo subendo un danno enorme. La nostra preparazione, il nostro lavoro stanno patendo un rallentamento che inevitabilmente si ripercuoterà sul rendimento in occasione delle partite che, mi auguro, andremo a giocare al più presto».
– In trepidante attesa per la sentenza c'erano anche tre sostenitori paladini. Bel gesto d'attaccamento, non trova ?
«È questo un clima bello nonostante la drammaticità della situazione. Tre sostenitori che ne rappresentavano almeno tremila. La speranza di una città come Capo d'Orlando porta ad una totale partecipazione da parte di tutti gli sportivi. Siamo un unico cuore che batte per l'Orlandina».
Un cuore che continuerà a palpitare di speranza e di aspettative sino a mercoledì pomeriggio.
Il punto
Ora bisogna dimostrare di essere in regola
Max Passalacqua
«Houston, abbiamo un problema». Uno nuovo, s'intende. Esploso nella tarda mattinata di ieri davanti alla Camera di Conciliazione e Arbitrato del Coni, ma anticipato dalla pubblicazione di un lungo articolo sulla Gazzetta dello Sport: "Fuori dalla A. Orlandina, ecco le prove" il (discutibile) titolo che ha fatto sobbalzare sulla sedia più d'un tifoso paladino.
Vediamo di cosa si tratta, ovviamente secondo la Gazzetta dello Sport. All'atto dell'iscrizione al campionato, l'Orlandina presenta dei modelli F24 comprovanti il pagamento di contributi Enpals sui quali la Fip chiede una verifica all'istituto previdenziale tramite la Com.Tec., che nella seduta di Consiglio federale del 20 settembre (quella culminata con l'esclusione dal campionato), relaziona: «non risultano effettuati i versamenti relativi al periodo ottobre 2001-maggio 2007 e da dicembre 2007 a maggio 2008». La contestazione, sulla base della quale l'Orlandina viene esclusa dalla serie A, è che questi presunti debiti andavano iscritti a bilancio. Dopo una successiva verifica, l'Agenzia delle Entrate scrive che «i modelli F24 forniti in copia non trovano riscontro nell'archivio dell'anagrafe tributaria. Inoltre le ricerche effettuate dalla Sogei (la società che gestisce i servizi informatici, ndr) hanno evidenziato che i protocolli di avvenuta trasmissione dei file non risultano nei nostri sistemi informativi ad eccezione di uno trasmesso per un importo inferiore».
Per tutta risposta, l'Orlandina si dice tranquilla e convinta di poter dimostrare l'effettivo pagamento di quei contributi. È una questione parallela a quella sin qui emersa, perché (anche per ragioni temporali) di tale contestazione non v'è traccia né nella delibera di revoca dell'ammissione al campionato da parte del Consiglio federale né nelle motivazioni appellate davanti alla CCA: ecco perché l'avvocato Medugno esclude possano essere messe agli atti e perché la società ha commentato con grande durezza il comunicato nel quale la Fip le dà per acquisite dal Collegio arbitrale. E si può ritenere valida – in realtà, più al Tar che alla Camera di Conciliazione – quest'argomentazione: il ricorso non riguarda infatti il possesso dei requisiti per l'ammissione al campionato da parte dell'Orlandina, ma l'annullamento di una delibera che quell'ammissione ha revocato e che dovrebbe costituire l'unico punto di partenza del dibattimento nel quale, secondo l'avvocato Medugno, le ragioni dell'Orlandina dovrebbero essere accolte «senza bisogno di andare al Tar».
Poi, però, rischia di aprirsi un nuovo procedimento disciplinare a carico della società paladina, per la quale la Procura federale potrebbe chiedere, seguendo il presupposto che quei moduli siano falsi, una sanzione analoga a quella chiesta per Napoli (la radiazione, poi ridotta dalla Corte federale a una penalizzazione di 15 punti). Difficile, infatti, che i tempi possano permettere la conclusione di un simile procedimento prima dell'avvio del campionato e, a quel punto, l'ipotesi della non ammissione sarebbe ovviamente impercorribile.
La sensazione è che, ormai, qui si giochi il futuro dell'Orlandina: la società, dunque, farà bene a dar seguito alla fiducia mostrata ieri, esibendo una documentazione che dimostri senza possibilità di errore l'avvenuto pagamento. Anzi – visto il comunicato della Fip – farà bene a farsi trovare preparata, con una linea difensiva efficace, già il 1. ottobre.
l'agenzia delle entrate: i moduli non corrispondono. la lega sposta l'inizio del campionato al 12 ottobre
Esplode la "bomba" F24. Sindoni: siamo tranquilli
«LA CAMERA DI CONCILIAZIONE e Arbitrato per lo sport, nell'odierna udienza, in merito alle istanze arbitrali della società Napoli Basket ha riservato la decisione e in merito alle istanze della società Orlandina Basket ha acquisito la documentazione inviata in Fip dall'Enpals il 25 settembre 2008. Detta documentazione conferma l'esposizione debitoria della società per gli anni 2006-07-08. La Camera di Conciliazione e Arbitrato per lo sport ha disposto un rinvio per l'udienza per l'istanze dell'Orlandina Basket al 1. ottobre 2008».
«L'Upea Orlandina Basket prende atto con rammarico, ma senza sorpresa, che la Federazione italiana pallacanestro, sebbene priva di un vertice legittimato, diffonde comunicati che, oltre a non riportare notizie complete e rispondenti al vero, tentano di indirizzare un procedimento in corso. Ad oggi, inoltre, la delibera con la quale l'Orlandina Basket è stata esclusa dal campionato non risulta ancora redatta. La società ritiene queste azioni intimidatorie e che sortiscono, invece, l'effetto di rilanciare e sostenere con vigore le ragioni dell'Orlandina la quale rimane convinta di poter ribaltare un provvedimento ingiusto».
In questo scambio di comunicati sta tutta la tensione raggiunta dallo scontro tra l'Orlandina e la Fip. Nello specifico, l'acquisizione agli atti dei modelli F24 la cui esistenza è stata anticipata ieri mattina dalla Gazzetta dello Sport non risulta alla società di via Beppe Alfano, e anzi il legale Luigi Medugno esclude possa avvenire; ma più in generale, è il segnale di un clima da "muro contro muro" che, finora, ha avuto l'esito di far slittare di una settimana (dal 5 al 12 ottobre) l'inizio del campionato di serie A.
Come dimostra la reazione del presidente Enzo Sindoni alla pubblicazione della "bomba" sul quotidiano sportivo: «Nessuna reazione particolare, preferisco non dare credito a indiscrezioni di fonti giornalistiche vicine alla Federazione. Ho visto cosa è stato prodotto dinanzi al Collegio e ciò che è stato "virgolettato" sulla stampa e non era certo questo l'asso nella manica che potevano estrarre... Dico soltanto che, probabilmente, le vicende particolari della Fip abbiano potuto indurre all'errore, e non aggiungo altro».
Eppure, l'Agenzia delle Entrate avrebbe confermato che quei soldi non siano mai arrivati, denunciando la mancata rispondenza del numero dei moduli di versamento presentati dall'Orlandina Basket all'atto dell'iscrizione al campionato. Il che ha fatto nuovamente parlare di un possibile falso, finendo per dare l'impressione che si possa equiparare la posizione della società paladina a quella del Basket Napoli.
«Sono abbastanza tranquillo», ha però risposto Sindoni, per poi aggiungere con tono polemico: «Se si chiede a qualsiasi banca dati a disposizione del fisco, si scoprirà che almeno cinque società della massima serie di basket hanno pendenze con l'Erario. Andare a vedere non spetta a me, ma lo si faccia anche per gli altri e non solo per noi».(m.p.)