L’extra effort per quella sedia vuota, su cui la nostra Lucia prendeva posto regolarmente, teneva le emozioni sospese, motivando chiunque fosse presente ieri anche tra il pubblico.
Ed è proprio da qui che si inizia, il nostro racconto, da quell’interminabile e sincero abbraccio che tutta la squadra e non solo, ha portato a Franco immediatamente dopo il toccante minuto di silenzio. Partita immediatamente aperta, con gli attacchi che superano le altrui difese.
Il ritmo veloce rende piacevole il gioco. Barcellona interpreta la propria partita basandosi su principi semplici e quanto mai essenziali. Il pick’n roll o pop a seconda degli interpreti, non impensierisce più di tanto I bluarancio, che peró sono chiamati a fare delle scelte difensive al limite del rischio. Lo Staff tecnico trova gli adattamenti ed I siciliani perdono colpi. L’esperienza di ghiaccio di Napolitano, freddo perchè appena entrato, e glaciale nel mettere 5 punti nei primi due palloni toccati, sono il segnale. Dal Sasso, con grande capacità innesca un pò tutti, mettendosi in proprio quando può e la sua valutazione (+/-) s’impenna. È il turno di Bertoldo, che con Bruni, autentico mal-di-testa per la difesa Tiber, infiamma la sfida. Il primo, porta un tutti a scuola, trovando canestri in penetrazione prima e da dietro l’arco poi, forte dell’eccellente ball-handling; mentre il secondo decide di erigersi ad autentica diga in difesa ingaggiando battaglia contro chiunque, regalando in attacco assist ai taglianti come un cameriere depositerebbe piatti sul tavolo di commensali affamati. Il rischio per la Tiber su questi tagli, o meglio il funzionamento delle collaborazioni difensive su queste situazioni fa la differenza. Qualche amnesia di troppo, figlia del grande lavoro fatto lontano dalla palla, denota comunque una grande voglia ed una intensità che contiene e disinnesca Barcellona. La Tiber prende vantaggio, con un rotondo 12-0, tenendolo fino ad una manciata di secondi dalla fine. Barcellona, o più esattamente il “Bruni vs tutti show”, lentamente, ma inesorabilmente, aggancia la Tiber, sorpassandola in volata sul traguardo. La Tiber prova a ricucire, ma non c’è più tempo. Questo sport è beffardo, e l’aver condotto per 37′ non significa nulla se non metti dentro l’ultimo tiro. Analizzando la sfida, cercando di guardare oltre, potremmo etichettare questa prima gara come un occasione persa, ma d’altro canto, se questa è la Tiber (che certamente migliorerà), l’obiettivo salvezza è a portata di mano. L’ambiente è unito, I giocatori forti ci sono, lo Staff ha costruito il piano partita quasi perfetto. La differenza come in tutto la fa l’esperienza, ed ora che il ghiaccio è rotto, potremo giocare se non con tutti …con molti! Avviso ai naviganti, attenzione all’iceberg Tiber, è alla deriva, consigliamo di girare a largo… ed anche più in la!
Parziali: 23-21 / 41-34 (18-13) / 59-51 (18-17) / 18-31
Tiber Roma: Belloni n.e., Algeri 8, Dalsasso 5, Bertoldo 29, Moretti 2, Ridolfi 4, Napolitano 8, Galli n.e., Ricciardi 16, Santucci, Valentini 2, Padovani 3. Coach: Polidori.
Basket Barcellona: Idiaru, Grilli 17, Teghini 8, Gay, Stefanini 7, Sereni 10, Bruni 22, Brunetti 12, De Angelis, Pedrazzani 6. Coach: Friso.
Arbitri: Grappasonno e Settepanella
Ufficio Stampa US TIBER BASKET |