00 23/08/2018 16:13

In questi giorni di raduni, preparazione, preseason, risale una malinconia e un dolore immenso in virtù della burrascosa estate che ha attanagliato la pallacanestro barcellonese, con la scomparsa della maggiore espressione cestistica dal panorama italiano. Ho gli occhi pieni di emozioni nel guardare davanti a me la canotta del Basket Barcellona, donata a mio figlio da mio padre il giorno della "promozione in A2" e custodita come un cimelio.
Ho 47 anni, vivo a 500 Km dalla mia amata/odiata città per motivi lavorativi, ma sono uno di quelli che considerava il Basket Barcellona come un senso "d'appartenenza nell'essere barcellonese " grazie a quei colori, il giallo e il rosso.
Nel corso degli anni ci sono tantissimi aneddoti di gioia, misto a stupore per quella maglia per quei colori, che custodisco nel mio cuore che mi hanno dato tanto, mi hanno tolto tanto, ma mi hanno insegnato soprattutto a stare con dei fratelli, forgiandomi alla mentalità ultras, la mentalità di chi non molla mai... e poi mai...!!!
So, ma faccio finta di non sapere di chi sia la colpa di tutto questo, forse, se chi fosse stato a capo avesse avuto questo tipo di sentimenti, avrebbe agito diversamente o forse, se si fosse parlato meno e fatto di più non saremmo arrivati a vederla morire giorno dopo giorno e ora dopo ora con la speranza che un miracolo la salvasse.
Purtroppo noi barcellonesi siamo speciali (in negativo) nel non fare, nel lamentarci, nel vedere “come vanno le cose”. Se tutti parlano e nessuno fa, le cose vanno male.
La mia SPERANZA è che in un futuro prossimo, un nuovo finanziatore (perché ricordiamoci che nessuno fa beneficenza) abbia lo stesso senso di rivalsa e di appartenenza a quei colori; colori della mia città, del mio sangue, rendendo vita a un nuovo progetto ambizioso e con un obiettivo "COMUNE", di riportare il giallorosso nella categoria che merita anche con una certa competenza e lungimiranza, al fine di replicare sugli spalti e non solo, il clima idilliaco che si respirava anni addietro.
Chi può fare faccia, chi può solo parlare, non parli, osservi e La sostenga dentro di sé.
Solo così rinasceremo imparando dai nostri errori, più "FORTI e UNITI" di prima, con serietà ed onestà ....
Questo è quello che auguro alla mia amata/odiata città.
Fiero di essere barcellonese
Salvo 71