Esonero Bartocci: “capro espiatorio” a giochi ormai fatti
Appare tardivo l’esonero di Bartocci a giochi ormai praticamente fatti. La guida tecnica in mano all’assistente Francesco Trimboli dal quale non si attendono certamente miracoli.
di Pierfrancesco Laudani, Fa riflettere la scelta della società del patron
Immacolato Bonina che, attraverso un comunicato ufficiale, rende noto l’esonero del capo allenatore
Maurizio Bartocci a giochi ormai conclusi con la squadra ultima in classifica ad otto punti dalla penultima (in realtà sono 6 punti che con il doppio scontro diretto a sfavore con Omegna penultima sono di fatto 8) e con possibilità e speranze di salvezza ridotte al lumicino. Appare ovvio come questa scelta tecnica, opinabile o meno, poteva essere presa molto prima quando la squadra, pur sempre in affanno fin dall’inizio della stagione, aveva comunque le chances di giocarsi sul campo la permanenza nel secondo campionato nazionale di pallacanestro maschile con un eventuale e potenziale cambio di marcia.
L’esonero di Bartocci appare come il mero “folle” gesto di un Presidente che nelle sue probabili future conferenze stampa darà la colpa a “questo e quello”, alla città che non ha risposto presente quando sin dall’inizio della stagione ha garantito il suo apporto con oltre un migliaio di presenze (che per una realtà svuotata nel cuore e nell’animo e in apparente stato di confusione societaria è tanta roba!), senza l’apporto del trust che è bene ricordare non risulta essere “per statuto” un socio bensì una sorta di “salvadanaio-raccolta” spontaneo del cittadino-appassionato che ha facoltà di versare (e decidere ove destinare la sua quota in percentuale alle giovanili e/o alla prima squadra) o non versare la propria quota, senza l’apporto del Sindaco che promise nella pre-season la ricerca di sponsor quando un primo cittadino non è certamente tenuto a svolgere la mansione di responsabile marketing di una società sportiva e senza l’apporto degli stessi sponsor che evidentemente o non ci sono mai stati all’atto di una ipotetica adesione o hanno semplicemente deciso di non supportare Bonina, non condividendo la sua presunta “progettualitá” ed il suo “modus operandi”.
Dal canto loro un encomio meritano certamente tutti i quadri operativi del gruppo giallorosso, dal general manager Vincenzo Catanesi, i responsabili del marketing, l’ufficio stampa, gli addetti alle statistiche, l’addetto agli arbitri, il magazziniere, lo staff tecnico e medico con gli stessi giocatori e tutti coloro i quali si sono resi interpreti di una collaborazione attuata in condizioni da “scuola di sopravvivenza” ed un apporto “alla maglia” senza risparmio di energia e senza rimprovero alcuno con un budget a disposizione davvero proibitivo per sostenere e supportare un campionato di serie A2 di pallacanestro maschile.
Ed un encomio va altresì ai tifosi giallorossi i quali, senza esclusione di colpi, hanno e stanno fornendo il loro contributo fino alla fine con lo slogan in evidenza nell’ultima sconfitta contro Ferentino “la fede non retrocede”!
E tutto ciò riconduce al pensiero finale di come Maurizio Bartocci diviene il “capro espiatorio” di una situazione ormai al collasso. La squadra è ora in mano all’assistente
Francesco Trimboliche non potrà di certo fare miracoli a sette giornate dalla fine del campionato ed al quale va il sincero “in bocca al lupo” da parte di tutto l’ambiente che in queste ore non ha fatto mancare il supporto e l’incitamento per questa avventura da capo allenatore nelle ultime giornate di campionato. Probabilmente (il “senno di poi” è sempre illecito) l’assistente storico di Perdichizzi, Pancotto, Calvani, Gramenzi e via discorrendo avrebbe meritato la chance fin dall’inizio della stagione o quantomeno “in mezzo del cammin” a giochi ancora “aperti” quando la squadra aveva un distacco potenzialmente colmabile. A questo punto sarebbe opportuno per il futuro del basket barcellonese che il maggior azionista giallorosso faccia uno o più “passi indietro” in termini di reale ridimensionamento e voglia di programmare e gettare quelle basi al fine di ricevere ed ottenere quei “passi avanti” da parte di un ambiente il quale dovrà ricompattarsi per programmare un futuro sereno ripartendo il prossimo anno con tutta probabilità da una serie inferiore (ripescaggi permettendo) ma con adeguata progettualità e consapevolezza dei propri mezzi nonché potenzialità che “in soldoni” riconducono ad una serie B che per Barcellona, oggi come oggi, sarebbe già “tanta roba”! Lo meritano i tifosi e, in cuor suo, lo meriterebbe lo stesso Bonina per non dissipare il cammino fino ad oggi ottenuto.