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ESCLUSIVA - Perdichizzi (coach Sigma): "A Napoli senza nulla da perdere. Givova tra le prime tre della categoria"

Pubblicato Giovedì, 30 Ottobre 2014 09:46
Scritto da Mariano Santoro

Lo chiamano “Lo Sceriffo” per il carattere e il carisma da leader che lo contraddistinguono. Il coach della Sigma, Giovanni Perdichizzi, è il simbolo della storica realtà del Basket Barcellona. Lui che è riuscito - prima da giocatore e poi da allenatore - a legare i successi della propria carriera alla squadra della città che gli ha dato i natali. Esperienze anche a Messina (2000-2003), Capo d’Orlando (2004-2007, 2011-2012) e Brindisi (2008-2010), ma la scalata vissuta con la società in riva al Longano ha pochi eguali nella carriera di un allenatore di basket: serie C, B2 e B d’Eccellenza (o B1) fino alla storica promozione in A2 nella finale del ’99 contro Ferrara di cui gli storici appassionati hanno ancora un vivo ricordo.
E il tutto in appena sette anni. Al primo anno di A2 arrivò anche a giocarsi la finale con la Snaidero Udine, che però ebbe la meglio nella lotteria dei playoff dopo una stagione in cui l’allora Cestistica Barcellona si rese protagonista di una cavalcata memorabile. Dopo arrivò il trasferimento del titolo a Messina. Lo scorso anno ancora alla corte dell'ex presidente Immacolato Bonina, una stagione al di sotto delle attese e l'esonero poco prima della fine del 2013. Il richiamo di casa però è sempre più forte, e lo Sceriffo è tornato in giallorosso per un'altra avventura. La sua squadra arriva al PalaBarbuto con un record di due vinte e tre perse. Di queste tre le ultime due consecutive con Ferentino in trasferta e Casale Monferrato in casa.

Coach, un inizio di stagione non tra i più fortunati per il suo team. Calendario subito in salita e siete reduci da due sconfitte consecutive. Quanto vedete nella trasferta di Napoli la possibilità di riscattarvi? "Dopo la preparazione pre-campionato e le vicissitudini estive il fatto di essere ripartiti è per noi già una vittoria. Vero, il calendario non è stato benevolo ma tutto sommato può essere considerato un vantaggio affrontare subito le squadre più attrezzate. Veniamo da due sconfitte ma sia a Ferentino che in casa contro Casale per 25-30 minuti abbiamo giocato un’ottima gara, poi son stati anche gli episodi a deciderla. Devo ammettere che abbiamo anche peccato a rimbalzo offensivo. La serenità che c’era prima di queste due sconfitte, è rimasta intatta. Verremo a Napoli senza nulla da perdere e convinti di poterci giocare la nostra partita".

Parlavamo di calendario, avete già affrontato tre tra le squadre più accreditate della categoria come Verona, Ferentino e Forlì. Considerando i risultati di questi primi 5 turni anche di squadre come Torino e Napoli, ritiene cambiate le gerarchie rispetto a prima dell’inizio della stagione? "Il campo è sempre il giudice supremo, ma è pur vero che bisogna comunque riferirsi ai valori e al budget. Non credo siano cambiate le gerarchie. Verona, Napoli e Torino sono le tre più complete del campionato. Subito a seguire ci sono Ferentino e Forlì, quest’ultima con una situazione particolare ma che può dire la sua quando sarà al completo con l’aggiunta di Antonutti. Queste cinque rimangono le favorite per la vittoria finale e tre di queste sono la di sopra delle altre, tra cui Napoli. Questo è un campionato che negli anni ha dimostrato di regalare tante sorprese, ma alla lunga le squadre con più talento vengono sempre fuori".

Come valuta il roster di Napoli e il lavoro che il coach romano sta svolgendo all’ombra del Vesuvio? "Napoli ha un roster d primissimo livello. Ci sono giocatori che da soli o in coppia costano quanto l’intero budget della nostra squadra. Mi viene da pensare a Jackson o ai tanti giocatori italiani di cui dispone. Sappiamo anche che il budget e i soldi spesi non significano vittorie automatiche. Napoli ha un roster completo in tutti i ruoli. Il lavoro del coach è qualcosa che va valutato nel tempo, e la mano di Calvani verrà fuori quando le partite peseranno ancor di più. A Barcellona lo abbiamo provato sulla nostra pelle, quando il primo anno di Legadue abbiamo corso tutta la stagione regolare e siamo usciti al primo turno contro la squadra con cui avevamo sempre fatto fatica. Molto dipende anche dagli accoppiamenti. Sono certo comunque che il lavoro di Calvani si vedrà quando conterà e sono sicuro che Napoli sarà lì a recitare la parte della protagonista".

Potesse rubare un giocatore alla Givova, chi sceglierebbe? Sigma Barcellona, coach Giovanni Perdichizzi timeout "C’è solo l’imbarazzo della scelta. Io però sono contento dei miei giocatori e preferisco migliorare il mio e non guardare a quelli delle squadre avversarie. Gli obiettivi delle due squadre sono differenti ed è ovvio che i valori in campo non siano gli stessi".

Una differenza e un’analogia della squadra di quest’anno con la Sigma che l’anno scorso sbancò il PalaBarbuto. "L’esperienza di quella squadra era completamente differente rispetto a questa. Ora ci sono tanti giovani che partono dalla panchina. Questa è una squadra forse ancor più allenabile, vogliosa di far bene e di dimostrare domenica dopo domenica di potersi giocare ogni partita. Quella era una squadra più esperta, con altri valori tecnici. E sono sicuro che in condizioni di maggiore tranquillità avrebbe potuto dire la sua ancor più di quanto ha fatto".

Dovesse fare una promessa ai suoi tifosi, quale obiettivo riterrebbe alla reale portata di questa Barcellona? "La promessa è quella di entrare in campo e dare sempre il 100%, considerando i limiti che abbiamo e le vicissitudini vissute. L’obiettivo nostro non può che essere la salvezza. Vogliamo conquistarla il prima possibile per provare poi a toglierci qualche soddisfazione".

PN.it ringrazia coach Giovanni Perdichizzi e l'ufficio stampa della Sigma Basket Barcellona per la cortese disponibilità