Sigma Barcellona e Melvin Sanders si dicono addio
L’ala è il terzo Usa cambiato (per motivi di salute Walker, tecnici Bell) rispetto alla squadra costruita in estate
BARCELLONA. Barcellona saluta Melvin Sanders. Non è una sorpresa per chi – come noi –paventava dei dubbi in merito al rendimento e all’adattamento dell’ala statunitense naturalizzata georgiana dopo le prestazioni sottotono, per ultima quella di Cefalù nel big-match contro Casale Monferrato. Comunque lo ha comunicato la società nel primo pomeriggio di ieri, diramando una nota ufficiale nella quale ha specificato i dettagli di fine rapporto. Come si legge, si tratta di «rescissione consensuale su richiesta del giocatore» derivata «da una scelta professionale e personale relativa al suo mancato inserimento nel campionato di Legadue». «Mi sono trovato molto bene qui a Barcellona Pozzo di Gotto –ha affermato Sanders –. Ricorderò sempre la serietà e la professionalità di tutto lo staff della Sigma che mi ha accolto molto bene e che, in questi sei mesi, è stato sempre presente per ogni mia necessità. La mia decisione di lasciare la Sicilia è stata molto dura. Voglio ringraziare tutta la gente di Barcellona e tutti i tifosi per l’affetto che mi è stato dimostrato. Rivolgo a tutti un grosso in bocca al lupo per il prosieguo della stagione». Non servirebbe parlare d’altro se solo si limitasse tutto ad una semplice analisi dei fatti. Parimenti, però, andrebbero analizzate le cifre di Sanders nei sei mesi in casacca giallorossa (8.4 punti, 5.7 rimbalzi e poco più di 1.3 assist a partita) e le recentissime dichiarazioni sul conto del comunitario da parte di coach Giovanni Perdichizzi nel corso della conferenza di inizio settimana. Alla domanda sul perché, dopo 16 partite e due infortuni muscolari, l’atleta non stesse garantendo ciò che si sperava potesse dare un giocatore del calibro dell’ex Spurs – apparentemente fuori dal“sistema Sigma” – il tecnico barcellonese, con uno slancio probabilmente figlio della pretattica, assumeva le vesti di “pompiere”. «Abbiamo visto quanto ci è mancato il giocatore nel periodo degli infortuni – aveva detto Perdichizzi due giorni fa –. I giocatori vanno tutelati e io sono contento di tutto. Si perde e si vince insieme e le responsabilità sono ben distribuite». Circostanza o meno, oggi siamo solo al vaglio delle ipotesi, a dire il vero cancellate da un’idea di base: ossia che la Sigma, di concerto con il giocatore e il suo agente, ha interrotto consensualmente il rapporto e, come prassi, il dato non comporta un esborso per la società di via Roma. Fa specie, però, registrare come il giocatore abbia subito firmato per i turchi del Pinar Karsiyaka. Operazione last minute? Ma adesso, come si comporterà la Sigma? Le ipotesi, tra sogno e realtà, prevedono un ovvio ritorno sul mercato. Al momento la Sigma potrebbe spendere l’ultimo visto e gli ambienti esterni guardando al nuovo innesto come un crac: tutti danno come papabile Omar Thomas, ex pupillo dello “Sceriffo” ai tempi della promozione di Brindisi, ma il giocatore (squalificato per l’Italia fino al 6aprile) si trova sotto contratto con i russi del Krasnie Krilya e come costi risulterebbe una pista di difficile percorrenza. Restando in Italia, chissà che non si faccia un pensierino ad uno degli obiettivi dell’ultima campagna estiva, Shawn Huff (oggi a Cremona), o all’ex pistoiese Dwight Hardy reduce da un’esperienza negativa ad Avellino. Al di là dei numeri e degli scenari che potrebbero caratterizzare il futuro dei giallorossi, quella che si profila oggi è una squadra diversa rispetto all’idea tecnica iniziale,dal cambio forzato di Walker con Taurean Green alla rinuncia a Troy Bell e al successivo innesto di Jobey Thomas, fino ad arrivare ad oggi con l’addio a Melvin Sanders. Tra sfortune e prese di coscienza, di acqua ne è passata e i prossimi giorni potrebbero generare evoluzioni a cascata, perché a Barcellona non si sta mai con le mani in mano. Neanche durante le Final Four.
- La Gazzetta del Sud -
07/03/2013 09:41 - Mario Garofalo