BARCELLONA, ALTRE DUE GIORNATE DI SQUALIFICA
Il mea culpa di Bonina: «Ora non rovinare tutto, faremo ricorso ma non è una bella figura»
BARCELLONA. Piove sul bagnato per la Sigma Barcellona dopo la discussa sconfitta casalinga contro Trento. Ieri è stato il momento di leccarsi le ferite in attesa delle decisioni del Giudice Sportivo. Niente sconti: infatti il giudice ha inflitto due giornate di squalifica del campo di contrada Zigari perché «a fine gara, all'uscita dagli spogliatoi, una ventina di persone, offendevano e minacciavano gli arbitri e perchè, uno di questi, dopo aver spinto il primo arbitro per circa tre metri, lo colpiva con uno sputo al volto. Fatto che non degenerava per il pronto intervento dell'addetto agli arbitri». Ancora: 2000 euro di multa alla società giallorossa per offese collettive del pubblico agli arbitri e all'ex Dordei, ed inoltre l'uso vietato di trombe e fischietti, come pure i deplorevoli gesti nei confronti della terna, oggetto di sputi. Senza dubbio pesante, ma verrebbe da dire che i provvedimenti disciplinari sono del tutto meritati, una parentesi che riporta a pochi mesi fa quando - durante le semifinali playoff contro Brindisi - la Sigma fu colpita da una simile squalifica. Ci sarebbe da dire che a ciò si aggiunge anche la deplorazione rimediata domenica sera dal presidente Immacolato Bonina, reo di avere avuto un comportamento irriguardoso nei confronti degli arbitri durante il ritorno negli spogliatoi tra la prima e la seconda parte di gara. Parte proprio da qui il presidente, che non aizza gli animi e, nonostante il delicato momento, guarda al danno con gli occhi di un leone ferito: «"È giusto che paghiamo - ammette Bonina - ma ritengo che i provvedimenti siano un po’ troppo pesanti. Non voglio pensare che ci sia una congiura contro di noi, anche se altrove non è stato usato lo stesso metro. Prendiamo atto tutti quanti, in primis io, e facciamo un doveroso mea culpa, ma faremo comunque ricorso per avere ridotta la squalifica a una giornata». Si pensa al ritorno a Cefalù ma l'attenzione, viste anche le due settimane di pausa, si concentra sul momento della squadra senza tralasciare gli episodi che hanno portato alla sanzione, soprattutto nel comportamento avuto da uno sparuto gruppo di tifosi dentro e fuori l'impianto. «Resettiamo tutto e pensiamo che siamo i campioni d'inverno e stiamo lì in testa con le altre squadre - dichiara il patron -. Sicuramente non ci facciamo una bella figura con questi episodi, ma non vogliamo rovinare tutto, e chiederò alla tifoseria organizzata di spostarsi dalla tribunetta dietro il canestro e aprire un dialogo costruttivo. Non possiamo permetterci queste cose - ammette il presidente - perchè il basket è un bene comune di tutta la città e pagare per qualche sprovveduto di turno o un arbitro fin troppo pignolo non ha senso. Andare in campo neutro a giocarci una buona fetta di stagione regolare (le due giornate di squalifica coincidono con le gare contro Casale e Verona ndr) è da pazzi, oltre che un disagio per tutti sotto molti punti di vista. La sconfitta contro Trento è indecorosa e non ci sono alibi per la squadra. Non possiamo giocare cosi e inoltre perdere due delle ultime tre partite con uno scarto di venti e più punti è da censura, nonostante le assenze e le defezioni». Inoltre, il presidente vede il bicchiere mezzo pieno e trova le coordinate necessarie alla pronta reazione. «Si vince in dieci e si perde in dieci - afferma -. Abbiamo i mezzi per confermare nel tempo quello che di buono abbiamo costruito. Stiamo crescendo e vogliamo farlo sempre di più, dalla struttura societaria alla squadra passando dalla nostra gente. La serenità deve essere totale e confido nella tranquillità di tutti. Il momento è cruciale ma insieme possiamo venirne fuori, passo dopo passo. Chiederò alla squadra di essere quella che tutti ci aspettiamo, stiamo avendo un calo nelle prestazioni di molti dei giocatori di punta che prima erano determinanti ed oggi attraversano una leggera flessione. Siamo al primo posto e non dobbiamo disunirci di fronte ai problemi, perchè il campionato è lungo ed ancora non abbiamo una squadra in grado di fare la differenza sulle altre. Non ho mai nascosto che voglio che sia la mia Sigma a primeggiare e l'ambizione resta la stessa». Per quanto riguarda i tifosi, l'invito è partito: «Con i tifosi aprirò un dialogo per camminare insieme a braccetto senza tensioni o frizioni particolari. Loro sono parte di noi e ripeto che dobbiamo essere noi i primi a tutelare la nostra realtà, dobbiamo andare avanti e puntare sempre al massimo» .
Fonte: Gazzetta del Sud
Autore: Mario Garofalo
Per quanto riguarda il tifo, il mio parere è che il problema della "location" sia molto relativo; gli sputi, PURTROPPO, ci sono sempre stati anche quando la tifoseria era in gradinata e continuano ad esserci pure in altre zone del Palalberti.
Peraltro, ricordo che anche la Gradinata, essendo contigua al sottopassaggio, si presta ad essere un luogo "pericoloso"; rammento che in passato, soprattutto quand'eravamo nelle serie inferiori, sono avvenuti molti episodi incresciosi.
Comunque, premesso che anche secondo me bisognerebbe darsi una calmata(soprattutto con questi maledetti sputi e, magari, anche con i fischietti), è importante ribadire una cosa: la squalifica del campo è stata determinata da un signore che, a quanto ne so, non c'entra niente col tifo organizzato. Idem la ventina di persone che, a quanto pare, erano con lui al momento del fatto.
Pertanto, piuttosto che rivolgere un appello specifico al tifo organizzato, sarebbe forse opportuno fare un esame più generale della situazione, predisponendo controlli più efficaci durante e, soprattutto, dopo la gara.
P.S. Dimenticavo una cosa fondamentale: forse anche lo stesso Presidente dovrebbe stare "un pochino" più calmo.
[Modificato da Puledro Saggio84 22/01/2013 12:56]