Fortitudo, che furto
Aquila derubata dagli arbitri che regalano il successo (69-72) a Siena I tifosi infuriati invadono il campo: scatta la caccia all'uomo, rissa finale
FONTE: Corriere di Bologna
AUTORE: Daniele Labanti
DATA: 13/05/2008
Finisce con la folla inferocita in rivolta, arbitri spintonati, la Digos che rincorre un paio di tifosi per placcarli (ci riuscirà, si parla già di provvedimenti e squalifiche), Sacrati che separa, per quel che può, i tifosi dai fischietti, Cerebuch, Cicoria e Mastrantoni che s'infilano nel tunnel sotto un nugolo d'oggetti, sganassoni e rabbia del PalaDozza, dopo aver sgraffignato gara 2 alla Fortitudo. Avremmo potuto raccontarvi mille partite, quella dirompente dell'Aquila dei primi 3', quella perfetta di Siena nei successivi 17, quella sghemba del terzo periodo o quella orgogliosa, drammaticamente eroica che la Fortitudo mette in piedi nell'ultimo quarto rientrando fino a -1 (67-68 a 3'36”, 2/2 di Lamma), invece qua troverete la cronaca d'un furto sportivo e morale. Se volete la tecnica o la carezza rivolgetevi ai soliti noti, per cui i belli e i buoni stanno da una parte sola.
I fatti. A 1'39” Lavrinovic imbuca un solo libero che vale il 68-71, di là replica Mancio e si torna a -2,
Lavrinovic tira corto d'un metro, Nelson recupera l'arancia, dribbling verso l'area pitturata, sgambetto di Lavrinovic stesso. Fischio di Cicoria. Passi. Lì finisce gara 2 e inizia la tonnara, la folla vomita sugli arbitri l'incazzatura d'una contesa che d'episodi dubbi ne ha visti tanti (quarto fallo di Forte discutibile, 5 falli in 1' nel secondo quarto) ma ancora il fondo non l'aveva toccato. Cicoria, sempre lui sulla strada di Bologna quest'anno dopo la Coppitalia, non vede addirittura un fallo da rigore e non si può biasimare Sakota vedendolo strapparsi i capelli bianchi sciorinando il pickumater d'ordinanza. Quel che succede poi, violenze comprese, è frutto d'una frustrazione evidente, deprecabile e condannabile quanto inarrestabile al termine d'una gara arbitrata in modo squallido.
Cosa c'è da dire? L'8-0 biancoblù in avvio ha scaldato i cuori, poi il muffin s'è sgonfiato con un 16-2 senese corroborato da 7 perse in fila dell'Aquila. Sakota ordina i cambi sui pick'n'roll, si torna 25-28 prima della porcheria di Cittadini (terzo e quarto fallo con tecnico) che scalda il 14-3 dei verdi. Sprofonda 28-42 l'Upim e scenderà a -13 (41-54, 4'03”), senza morire mai. Non trova nulla da Jenkins, arma poco Mancio spalle a canestri, dove fa male, ma ha Jani e Torres più qualche scorribanda di Forte e con la forza del cuore pulsante biancoblù nel loggione torna a contatto. Ilievski è tossico per Siena, la mano si quadra e solo Lavrinovic, devastante, continua a martellare. C'è, sì, la possibilità di portare a casa gara 2, nonostante il conto dei liberi fosse 9/21 dopo 28', nonostante che i tiri più che creati fossero improvvisati, nonostante si sia pressoché solo inseguito: i verdi segnano 3 punti in 7' nel quarto periodo e all'ultimo chilometro la Fortitudo è spalla a spalla, trovando la forza non si sa dove per rispondere ai cesti del lituano.
Eppoi quel rigore su Nelson, l'oscenità di Cicoria, il lay up di Torres stoppato da Sato in parabola nettamente discendente (e si stava 69-72 a 24” dal gong) e il furore d'un popolo che s'era già rotto le scatole da un pezzo. No, con Siena cara Fortitudo non vinci mai: è più brava, più forte, più solida, più potente. E, probabilmente, dev'essere anche più simpatica.
Upim Bologna-Montepaschi Siena 69-72 (13-20, 31-42, 55-63)
Fortitudo: Jenkins 5, Nelson 7, Mancinelli 10, Cittadini, Torres 15, Lamma 2, Bagaric 6, Janicenoks 9, Forte 15, Calabria ne, Fratini ne, Sanguinetti ne. All: Sakota.
Siena: Berti ne,McIntyre 11, Ilievski 7, Portannese ne,Eze 3, Carraretto, Sato 6,Thornton 14, Lavrinovic 18, Ress, Diener 5,Stonerook 8. All: Pianigiani.
Arbitri: Cicoria, Cerebuch, Mastrantoni.
Totale tiro: Bo 24/48 (4/15 da tre), Si 25/53 (9/26 da tre). Tiri liberi: Bo 17/31, Si 13/18. Rimbalzi: Bo 32, Si 30. Assist: Bo 9, Si 16.