SPERIAMO BENE!!
«TRANQUILLA BARCELLONA, STO ARRIVANDO»
Era uno dei protagonisti più attesi di questo avvio di stagione, invece nelle prime tre partite (due sconfitte e una vittoria) della Sigma Barcellona le sue prestazioni sono state una nota decisamente negativa. Michael Hicks (10.7 punti in 27' di media, 30% da due, 12% da tre, 4 rimbalzi, 3 perse e un OER di 0.637 che riteniamo non abbia mai avuto in carriera) era partito bene nel primo tempo dell'esordio stagionale con Brescia, ma da lì è letteralmente sparito.
«In queste tre partite sono stato sempre bloccato dai falli - è l'analisi di Mike - contro Brescia avevo iniziato bene, poi quando sono rientrato ero freddo, non sono riuscito più a trovare ritmo e ho sbagliato praticamente tutto. Con questi problemi di falli non riesco proprio a giocare, ma pian piano riprenderò a fare tutto quello che so fare; devo solo restare più a lungo sul parquet perché alla squadra servo di più in campo che fuori!».
Al di là delle percentuali in attacco, a preoccupare è il fatto che in qualche occasione il panamense, marcato da avversari più "piccoli", anziché portarli di forza vicino a canestro si sia accontentato di scagliare un paio di tiracci senza ritmo dai sei metri.
Forse Mike è indietro dal punto di vista atletico, probabilmente più per i carichi di lavoro della preparazione che non per le 35 primavere visto che iniziò maluccio anche lo scorso campionato, prima di un girone di ritorno in grande crescita.
«Forse è l'insieme di tutte queste cose, anche se fisicamente sono a posto - assicura il panamense -, Quanto a quelle situazioni tattiche, dobbiamo far girare la palla per trovare i mis-match nei quali poi, se porto l'avversario vicino a canestro e attiro il raddoppio, so cercare l'uomo libero per il tiro perché non sono un mangiapalloni».
A Scafati, Hicks ha segnato i suoi primi punti a partita già decisa; a Faenza è stato impalpabile in attacco e spesso in ritardo in difesa. Ma è lui -e non può essere diversamente - la prima opzione di Barcellona, che ha bisogno dei suoi punti e della sua leadership.
«In realtà, contro Imola nell'ultimo quarto abbiamo ricominciato a far viaggiare la palla come avevamo fatto in precampionato - ricorda Mike - va bene, loro erano "corti", ma abbiamo segnato tanto da fuori proprio perché trovavamo l'uomo libero.
Cosa è successo nelle altre partite? Non credo alla pressione, però quando noi abbiamo iniziato a sbagliare e gli avversari a segnare ci siamo fatti prendere dal panico e non siamo più riusciti ad essere fluidi, a giocare un basket sciolto e libero come prima».
La fiducia che la società del presidente Immacolato Bonina ha riposto in Hicks è importante, e non abbiamo dubbi che la ricambierà prendendo per mano la squadra: «Dobbiamo trovare il modo di tornare a fare le nostre cose - la "ricetta" dell'ex Texas A&M - le sconfitte capitano, non puoi vincere sempre soprattutto in un campionato così difficile ed equilibrato, con tante squadre che vedono la possibilità di centrare la promozione diretta arrivando primi. Ma io sono ottimista: la vittoria di Imola è servita a rilassare un po' questa situazione, ora dobbiamo pensare a una partita per volta, difendere con intensità ed essere più continui.
Quanto a me, pian piano il mio lavoro verrà fuori... E non si tratta di segnare 20 punti, ma di essere in campo quando la squadra ha bisogno di me e portare a casa due punti ad ogni partita».
Max Passalacqua
Gazzetta del Sud