Nulla contro la categoria
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Sesso orale con un cliente in carcere: sospesa avvocato di Milano!
È successo in una sala colloqui del carcere di Opera a Milano. Un contatto troppo intimo con il suo cliente pagato a carissimo prezzo: l’avvocato è stato sospesa per sei mesi dalla professione. A denunciarla un agente della polizia penitenziaria.
L’agente ha sbirciato dallo spioncino per controllare che l’incontro tra il legale e il detenuto andasse per il verso giusto. La scena che gli si è presentata davanti agli occhi è stata inequivocabile e la reazione immediata. Ha preso carta e penna e scritto un rapporto direttamente al direttore. Dalla denuncia dell’agente penitenziario emerge che la donna, durante un colloquio con il suo assistito, avrebbe avuto con lui un rapporto orale.
L’avvocato ha cercato di discolparsi: “La scena è stata fraintesa, mi era caduta la penna sotto il tavolo della sala colloqui”. La difesa non ha convinto l’Ordine degli Avvocati che ha giudicato deontologicamente scorretto l’agire della collega e l’ha sospesa per sei mesi.
“Con i suoi comportamenti - ha sentenziato l’Ordine - la donna ha disonorato la professione”.
Così è deciso, l’udienza è tolta!
Marianna Brescia
Pubblicato il 25 Settembre 2009
Osservazioni: nulla contro la categoria, certe cose si fanno aldilà della categoria d'appartenenza, ma dico se una donna vuole togliersi alcuni spizi proprio in un istituto penitenziario deve farlo, esistono tanti poveracci che per avere gli stessi servizi, nel cosidetto mondo civile, paga.
Concordo con chi ha giudicato deontologicamente scorretto l’agire dell'avvocato e l’ha sospesa per sei mesi.
Certo forse nei nostri Istituti di pena ne succedono di tutti i colori ma questa a memoria non la ricordo di averla mai letta.-
Siamo veramente alla frutta.