reed70.
00martedì 8 novembre 2011 12:37
Tezenis Verona, «Sugar Shane» Edwards ha fatto l´americano
- L'Arena -
08/11/2011 08:28 - Renzo Puliero
Ha giocato da americano. Shane Edwards, «Sugar Shane» per gli amici («Soprannome nato perché amo troppo il dessert»), ha regalato la più bella prestazione stagionale contro Sant´Antimo. È stato il migliore come valutazione (25, al pari di Nicholas George, avversario diretto nella formazione campana) ed il miglior rimbalzista (9). Gli si possono perdonare così le cinque palle perse: nessuna, per una volta, per quei passi che altre volte gli avevano frenato gli slanci. È rimasto in campo per 37 minuti, dopo averne giocati 25 in tutto per problemi di falli nelle due precedenti (a Brescia e con Imola). Ha realizzato 24 punti con il 62 per cento dal campo, quando dopo i 14 punti nell´infausto esordio a Bologna era rimasto sempre lontano dalla doppia cifra (5 punti a Brescia e Reggio Emilia, 6 con Jesi e 8 con Imola). Insomma, prima era un americano in embrione, qualche bella giocata, buona mano al tiro, qualche schiacciata, anche alcune triple, ma mai con continuità. Che qualcosa fosse cambiato, lo si era notato in Coppa Italia, contro Veroli, con 18 punti e 19 di valutazione, ma quella, si sa, era partita con tensione ben diversa da quella che impone il campionato.
Contro Sant´Antimo, tutta la Tezenis è stata brava. Edwards fa presente: «Non si può sottovalutare alcuna squadra. Non abbiamo guardato alla classifica di Sant´Antimo. Noi ci aspettavamo una squadra determinata, decisa a lottare. Siamo entrati in campo concentrati al massimo perché sapevamo che sarebbe stata una battaglia. Sant´Antimo era una squadra in crescita, ma noi volevamo vincere con tutte le nostre forze e ci siamo riusciti». Grazie anche a Shane, che dopo un tentativo fallito da tre punti in avvio, ha chiuso il primo quarto con 1/2 al tiro e 2/2 dalla lunetta, facendo poi la differenza nel secondo parziale con 4/6 da due e 1/1 da tre, con canestri d´ottima fattura. Ha proseguito nel terzo quarto con 2/4 da due e nell´ultimo con 2/2 da due, 0/1 da tre e 1/2 ai tiri liberi.
Cosa è cambiato? Edwards spiega: «Miglior adeguamento al basket che si gioca in Europa? La parola giusta è: aggiustamento. È questa la parola chiave. Sapevo che avrei avuto bisogno di tempo per entrare nel gioco che si attua in Italia. Ho cominciato a capire, piano piano. Dopo due mesi di lavoro, va meglio e, in campo, comincio a commettere meno falli e fare meno sciocchezze, anche se so di dover migliorare ancora in questi aspetti».
Nella Tezenis, c´è da fare i conti anche con una distribuzione di tiri che non penalizzi alcuno dei giocatori, visto che tutti i gialloblù hanno punti nelle mani e si possono considerare autentiche bocche di fuoco. La partita con Sant´Antimo è stata esemplare anche sotto questo aspetto: 12 conclusioni per West, 10 per Vukcevic e Porta, 9 per Renzi, 7 per Boscagin e, giustamente visto che era il più in palla, 18 per Edwards (si considera la metà dei tiri liberi oltre a quelli dal campo). «Siamo una squadra di talento», spiega Shane, «e ogni sera il protagonista può essere diverso. Nelle ultime due partite, con Veroli e Sant´Antimo, mi è andata bene, ma un giorno può essere Porta a brillare di più, un altro Boscagin, un altro Vukcevic... Avere tanti uomini con punti nelle mani, deve essere un´arma in più per noi».
Tiri dalla media distanza, da sotto, da fuori, stoppate, schiacciate (anche una a due mani all´indietro a conclusione di un contropiede solitario dopo una rubata"): Edwards ha dato un esempio di completezza. «Ma c´è sempre», avverte, «un punto su cui lavorare di più. Non mi posso considerare un giocatore completo e andare in palestra con la mentalità di dire che sono già un giocatore di alto livello. Ogni volta so di dover mettere intensità e di dover e volere imparare sempre più». Shane Edwards è alla sua prima esperienza lontano dagli Stati Uniti. Deve abituarsi «ad un basket diverso, con una mentalità diversa», ad «un clima diverso perché nel New Mexico il tempo cambia repentinamente, mentre mi piace di più il cambio delle stagioni che c´è qui e che mi sto godendo», a «dover fare senza la famiglia, che è la cosa che mi manca perché è la prima volta che sono lontano da casa».