Barcellona affronta la dura realtà Venerdì l'anticipo televisivo (diretta su Rai Sport alle 20,45) a Faenza con la capolista Imola
Spiacenti, non c'è tempo per stare a rimuginare sugli errori, sui problemi in attacco, sulle amnesie difensive, su chi sta rendendo meno rispetto alle attese, sulle rotazioni che non convincono, insomma su tutto quello che non va; venerdì si gioca a Faenza l'anticipo televisivo con diretta su Rai Sport Sat (palla a due alle 20,45) sul campo della capolista a sorpresa Imola, e la mente di tutti (giocatori, staff tecnico, società, ambiente) deve essere sgombra e rivolta al prossimo difficile impegno.
Certo, all'analisi della gara del "PalaMangano" costata alla Sigma Barcellona la seconda sconfitta consecutiva di questo avvio di stagione non si sfugge; e i temi, ovviamente, sono proprio quelli accennati sopra. Due sconfitte consecutive (tre, contando il ritorno del primo turno di Coppa Italia in casa con Piacenza), ultimo posto in classifica insieme alle quattro ripescate Verona, Sant'Antimo, Piacenza e Ostuni, la peggiore difesa del campionato (92.0 punti subìti di media, ma su questo dato incide il supplementare giocato nella prima giornata contro Brescia) non sono certamente il prodotto del caso, e non possono lasciare del tutto tranquilli anche se la stagione è lunga e tra le quattro squadre in testa non c'è nessuna delle favorite, il che in prospettiva dovrebbe abbassare la distanza dalla vetta.
I problemi visti nella sconfitta di Scafati non sono dissimili da quelli palesati all'esordio contro Brescia, acuiti probabilmente dalla maggiore caratura tecnica dell'avversario: difesa altalenante, che oscilla tra momenti di pressione e intensità da serie superiore e fasi di totale confusione, attacco praticamente sempre in difficoltà contro la difesa schierata e spesso costretto ad affidarsi all'invenzione del singolo negli ultimi secondi del possesso, mancanza di un go-to guy nelle cui mani mettere i palloni importanti visto che Mike Green, al di là della forza fisica e della capacità di subire falli, non è un realizzatore e lo ha dimostrato con le cifre, peraltro generose vista la sua prova incolore, messe insieme al "PalaMangano" (2/12 al tiro, 8/12 ai liberi, 5 rimbalzi, 4 recuperi, 5 assist e 21 di valutazione).
Rispetto alla prima giornata, il tiro da tre è entrato con maggiore continuità grazie soprattutto a Lukauskis (4/5), Dordei e Bucci (2/3) per un buon 50% di squadra, ma le percentuali da minibasket nel tiro da due (35%) sono la cartina di tornasole di
un attacco confusionario e sempre in difficoltà, nel quale la prima opzione rappresentata da Michael Hicks ha realizzato il primo canestro dal campo addirittura nel quarto periodo mentre Ryan Bucci non è riuscito a ergersi a "salvatore della patria" come contro Brescia. Sensibili, invece, i miglioramenti di un Lukauskis migliore in campo per i giallorossi insieme all'ottimo Dordei; ma il lituano, che non è il tipo di giocatore in grado di costruirsi il tiro dal nulla, va innescato con i tempi giusti e l'imprecisione da due (2/9) rispetto alle conclusioni piazzate dall'arco ne è la testimonianza. Sotto le plance, invece, la sensazione è che coach Pancotto non abbia ancora chiare le gerarchie: in un'idea di rotazioni che lo ha visto utilizzare dieci giocatori nessuno dei quali per più di 30' (anche nella media delle due gare giocate), Phil Martin a Scafati ha giocato solo 14' mentre l'under Matteo Da Ros è stato il più presente sul parquet dopo Dordei (19' di utilizzo per l'ex Treviglio, 16' per Mocavero); eppure, con il centro italo-canadese sul parquet, Barcellona ha fatto match pari mentre Da Ros ha chiuso con -2 di valutazione. Numeri apparentemente astratti, ma che hanno inciso quando nelle fasi cruciali del match si sono trovati in campo i panchinari.
Progressi? Relativi. Anche con Brescia la Sigma era stata capace di rimontare, per quanto il break dal -13 al -3 ispirato da 7 punti in rapida successione di Lukauskis (con tripla del pareggio fallita da Green) ha un peso specifico diverso essendo stato piazzato in trasferta e nel quarto periodo. Ma Barcellona non ha mai dato l'impressione di poter girare l'inerzia della gara, e infatti Scafati è subito riuscita ad allungare mettendo al sicuro il risultato.
In più, c'è stata anche qualche voce negativa rispetto allo scorso 2 ottobre: tirando così male da due in trasferta, se si catturano appena 24 rimbalzi (contro 35) non c'è ovviamente alcuna possibilità di venirne a capo, e forse in prospettiva sarebbe il caso di provare il quintetto con quattro piccoli per avere almeno maggiore circolazione e imprevedibilità in attacco. Stavolta, come accennato, per preparare questa variante ci sarà però meno tempo a disposizione di Pancotto visto che fra appena tre giorni si torna in campo con Imola che dopo aver perso Whiting ha dovuto fare a meno anche di Prato, infortunatosi contro Pistoia.
Fonte: Gazzetta del Sud
Data: 11 Ottobre 2011
Autore: Max Passalacqua
WaterPass MICHAEL HICKS ha fatto ridere!!!
Continua ancora a difenderlo come fatto l'anno scorso, ah dimenticavo l'anno scorso c'era la scusa di Crispin che era scarso e che nn sapeva passare la palla, ti posso assicurare visto che c'ero a Scafati che Mike Green gli ha passato la palla praticamente sempre e lui ha forzato tiri in equlibrio precario, alla fine dell'ultimo periodo invece da grande giocatore quale è invece di tirare soprattutto quando aveva spazio, ha passato la palla affidandosi ai compagni, si hai capito bene la nostra prima scelta offensiva.
L'anno scorso avessimo perso una partita come questa avresti dedicato almeno 10 righe del tuo pezzo ad analizzare le colpe di Joe perchè non hai fatto lo stesso con Mister X???