Barcellona chiude un novembre d'oro
A Frosinone determinanti l'apporto della panchina e il duo Green-Sanders in attesa di Bell
BARCELLONA P.G. - Ebbene sì, la
Sigma Barcellona ingrana la quarta. Un'altra vittoria in trasferta che segna una lenta e progressiva risalita nelle zone alte del ranking, un altro successo su un parquet difficile e temibile come quello di Frosinone, legno sempre più nemico alla Prima Veroli di Franco Marcelletti. Lo fa con la forza del gruppo e del suo leader, capaci di tenere vivo un incontro che, come da pronostico, si è rivelato sin dalle battute iniziali pericoloso e decisamente complicato. Sudore, rincorse e altalene hanno determinato l'ennesimo finale punto a punto dei giallorossi: un nuovo epilogo a lieto fine per il roster di
Giovanni Perdichizzi, ordinato nell'imporre la cosiddetta legge del più forte contro una squadra tosta ed arcigna come Veroli. Al di là delle assenze di due uomini chiave come Rinaldi e Bruttini, quest'ultimo costretto nuovamente ai box, la squadra laziale è riuscita comunque a tenere testa a
Barcellona, costringendola ad un finale nervoso dove, però, ad avere la meglio sono stati gli ospiti, lucidi nel tenere a freno l'impeto dei vari Carenza e Jurevicus con la solita freddezza del cecchino
Troy Bell. Difatti, a soli 4'' secondi dalla sirena con la Sigma sotto di un punto, il go to guy di Minneapolis, fino a pochi minuti prima ancora a secco
( ne aveva messi due poco prima Ballix
) alla voce punti, si è preso la squadra sulle spalle e con un canestro dai 6.75 ha messo col muso avanti i suoi, suggellando e impacchettando il finale con due centri dalla linea della carità a pochi decimi dalla fine. Quattro uomini in doppia cifra e tutti e nove a referto i giocatori che hanno messo piede sul parquet, dati incontrovertibili che alla sirena parlano di una gara condotta con cuore e numeri in risposta alla chirurgica prestazione dei verolani (70% da due e 42% da tre per Veroli contro 68% da due e 32% dall'arco per
Barcellona), ugualmente efficaci anche sotto le plance nel computo generale delle carambole (22 a 23 per la Sigma). L'allenatore Marcelletti ha trovato nelle prestazioni di Giovanni Carenza e del'esperto Luca Infante l'ossigeno puro per riproporsi sempre avanti, ma ha dovuto fare i conti con i comprimari in dote al dirimpettaio
Perdichizzi, gli elementi chiamati a edificare le basi per reagire alle difficoltà,
Melvin Sanders e
Taurean Green, che con l'aiuto di tutti stanno progressivamente ripagando gli sforzi del presidente
Immacolato Bonina. Un connubio di sostanza che, unito ai 30 punti pervenuti dalla panchina, è stato in grado di rispondere alle difficoltà palesate nel primo come nel terzo quarto, e ha spianato il cammino alla vittoria. Ottima pure l'attenzione difensiva, soprattutto nel finale, agevolata dall'opaca prestazione di Jimmy Lee Hunter, contenuto a dovere e tenuto a soli 4 punti e dalla corrente alternata del piccolo Erving Walker, gioia e dolore per Veroli (le linee "calpestate" dal play nel finale sono frutto di due raddoppi di
Barcellona). Inoltre, l'ennesima vittoria dei giallorossi siciliani, quarta consecutiva in campionato e quinta con il match di Coppa a Trento, sottolinea l'importanza delle rotazioni barcellonesi; basti pensare alle prestazioni di sostanza di
Bucci e
Giuri oppure a
Eliantonio e
Mocavero, questi ultimi due apripista dei recuperi su Imola e Veroli; significato di chi non vuole lasciare niente a nessuno e riconosce nelle responsabilità il plus del proprio rendimento. Chapeau per
Bell, ma la sintesi non si può limitare all'analisi di un finale al cardiopalmo, perché se nelle battute conclusive gli ospiti sono arrivati a contatto con Veroli non è per merito del singolo, bensì di un gruppo costruito per ovviare alle difficoltà e reagire al plurale. Dal sontuoso
Mocavero (14 punti col 7/7 da due più 8 rimbalzi e 2 assist in 20') alla concretezza dell'intera panchina, fino alla solidità sotto le plance di
Cittadini e
Callahan e ad una più viva consistenza organica del duo
Green-Sanders, a tutt'oggi fiore all'occhiello di una Sigma che non conosce soste da un mese a questa parte. Insomma, con le vittorie casalinghe su Ferentino e Imola, intervallate dal successo in trasferta a Casale Monferrato, con l'acuto di Frosinone
Barcellona completa un novembre senza sconfitte, in poche parole un mese d'oro da consegnare al campionato come biglietto da visita. Adesso all'orizzonte c'è un'altra gara in trasferta contro la matricola Trieste, ma questa, si sa, è tutta un'altra storia.
- La Gazzetta del Sud -
27/11/2012
Mario Garofalo[Modificato da Exsottosopra 27/11/2012 14:16]