Storie di Legadue dopo 12 giornate: Venezia è bellissima, Whiting è eterno
RIMINI - Tre mesi di triple mezzo metro più in la, di botte vicino ai vetri e di palleggi sotto le gambe lasciano delle istantanee che vanno aldilà della classifica, delle prestazioni, delle aspettative rispettate e disilluse. Di sicuro questa LegaDue - giunta alla sua decima edizione, visto che nacque nel 2001-02 - rappresenta abbastanza bene il basket italiano per quel che è, visto che qui gli americani sono solo due, più un comunitario. Il resto sono italiani. Alcuni buoni, altri naturalizzati, altri giovani molti vecchi. Ma italiani. Che qualcosa lasciano identificare, che perlomeno, una volta su due, permettono agli allenatori di impostare un time out nella lingua di Dante. Dodici giornate - tredici per Forlì e Ferrara -, di spunti, ce ne danno diversi.
REGINE DI CUORI Che la Reyer dei milioni di euro fosse ora svoltasse pareva ormai chiaro a tutti. Però a parlare son buoni tutti, ci vogliono poi i fatti. E il buon
Mazzon, sergente di ferro di quelli con gli anfibi, è riuscito a far coesistere bene il trio Usa formato da
Clark, Young e
Slay. Si va beh “Ke Ke” avrà anche la scritta ‘bulgaro’ sul passaporto, ma è nato in Alabama e nelle vene scorre quel sangue li. Con tre così, bastano due maniscalchi fatti per bene e 2-3 panchinari contenti di giocare 15 minuti e 11 su 12 le vinci facile. Meno facile sarebbe stato predire il futuro della
Snaidero Udine del dopo
Cavina: dopo il ‘cul de Sacchi’ a Usa ’94, ora parlano del culo di
Garelli che vince sempre punto a punto o dopo 8 supplementari. A casa mia una è fortunata, due baciate, tre volute. Dieci (su dodici) sono meritate. Guardate un po’ pure qui: play Usa ma italiano (
Mathis), americani iper-affidabili, un italiano ormai tra i migliori (
Dordei) e un altro che ha motivazioni a mille (il riminese
Rinaldi). Giocano in 6, ma sono secondi.
SORPRESE E DELUSIONI La
Casal-Crespi (ormai ha il vitalizio) è teoricamente la più forte di tutte (
Malaventura e
Pierich dalla panchina, dai ma chi ce li ha?) ma resta sempre un pelo indietro causa ko di nervosismo, mentre
Pistoia, anche qui con un asse Usa affidabile -
Forte e
Varnado, sperando che per la Befana sia ancora li e non in un’altra squadra toscana ma un po’ più ambiziosa - ha preparato bene le cose. Il resto è più o meno come deve essere, tolta ovviamente
Veroli. Partita per vincere, le sta perdendo quasi tutte: dopo tre giorni il teorico mvp dell’universo è tornato negli States, dopo due settimane
Zeppieri ha cominciato a mettere in discussione giocatori, allenatore e magazzinieri. Nel frattempo ci si è accorti che
Kavaliauskas, Gatto e
Brkic non erano tre mastini. Ma va? Comunque, nel campionato che da alla regular season il valore di un oliva ascolana nel pranzo di Natale, c’è tempo per recuperare. E soprattutto per spendere. Si spera bene, però. Lo sta già facendo
San Severo, 12 partite 12 ko. Controllando, è un quasi record. Anzi è un record. Quindi complimenti.
PERSONAGGI Scegliamo quelli più ad effetto. Partiamo da
Joe Crispin,
il predicatore bianco del New Jersey. Venticinque di media non passandola neanche, col 47% da tre (
55 su 117)
e la sensazione di onnipotenza dai 7 metri marcato. Fortissimo, ma gli manca un pivot decente a fianco per decollare. Poi c’è la gente di casa nostra:
Trent Whiting è ormai un mito, ha superato gli 8.000 punti in LegaDue ed è nettamente il miglior giocatore per valutazione (28.9 di media!). Fosse per lui,
Imola dovrebbe salire.
Lorenzo Gordon, come
Terrence Roderick: spendi poco, prendi tantissimo. Menzioni speciali per
Tornado Varnado, l’uomo che saltava i canestri (2 schiacciate e 3.3 stoppate a partita...) ma anche per
Andrea Pecile, che nel giro di qualche mese è passato dal bollito al fenomeno (18.1 punti, miglior italiano) prima di rifarsi male ed intristirsi un po’. Ah, dimenticavamo
Dusan Vukcevic, l’uomo che da lustro a tutto il torneo: l’eleganza con cui maneggia la palla è seconda solo a quella del compagno
Lollis, ma francamente, come sta sul campo Dusan, non ci sta nessuno. Insomma, la classe non è acqua. E nemmeno vino, del resto.
METEORITI Due provengono da
San Severo ma del resto ce lo si poteva attendere per chi ha saputo di fare la LegaDue una settimana prima di cominciarla.
Myles McKay resterà per sempre meno famoso di
Dylan McKay (quello di
Beverly Hills ), mentre
Delonte Holland si è confermato quello che è. Uno che a pallacanestro sa giocare, ma non ha voglia di sbattersi. E allora si può andare a svernare in Arabia Saudita o in Corea, che è meglio e li non retrocede nessuno, neanche la fede (ammesso che esista). Di
Reynolds abbiamo già detto, e allora parliamo di allenatori. Il Panettone lo mangiano tutti tranne
Coen, Finelli (non l’ha voluto lui) e
De Raffaele. Due su tre sono passati da
Reggio Emilia, 15 coach cambiati nelle ultime 3 stagioni. Cominciamo a sospettare che il pesce puzzi dalla testa, anche se da quelle parti, effettivamente, di pesce ne mangiano poco e quindi magari non se ne sono ancora accorti.
Fonte: La Voce di Romagna
Data: 30/12/2010
Autore: Matteo Peppucci