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00venerdì 31 ottobre 2008 07:32
Barcellonesi in Argentina: 110 anni fa costruirono Puerto Belgrano
mercoledì 29 ottobre 2008
BUENOS AIRES – Particolare ed emozionante la missione in Argentina di una delegazione del Comune di Barcellona, Pozzo di Gotto.
Nel 1898, rispondendo ad un bando del Governo argentino, 100 barcellonesi hanno raggiunto la costa di Bahia Blanca alle porte della Patagonia per costruire il Puerto Belgrano, necessario per ricoverare le due navi da guerra che Umberto I aveva regalato alla giovane Repubblica Argentina.
Finita la costruzione del porto, molti dei barcellonesi non tornarono in patria e fondarono la città di Punta Alta, nella provincia di Buenos Aires. Oggi, sono più di 400 le famiglie di origine barcellonese che vivono ancora a Punta Alta ed esprimono la classe dirigente della città. A distanza di 110 anni, Barcellona raggiunge i discendenti di questi figli partiti in epoca remota ed è festa grande.
Una fanfara accoglie la delegazione e dopo un emozionante saluto ufficiale viene firmato da Maria Antonietta Amoroso, vicesindaco di Barcellona, il gemellaggio tra il comune siciliano e quello argentino. A fare da contorno all’evento una mostra storico – documentaria, curata e illustrata durante il convegno dal prof. Marcello Saija, che narra della singolare vicenda di questa comunità nei suoi 110 anni di vita ed un filmato sul venerdì santo a Barcellona, commentato da Antonino Sottile. La missione della delegazione barcellonese si è conclusa a Buenos Aires con un ricevimento organizzato dalla Società siciliana di mutuo soccorso, diretta da Carmelo Pintabona, che ha ospitato anche uno spettacolo di canti dell’emigrazione di Nonò Salomone.
"Credo sia stato uno degli avvenimenti più emozionanti ai quali ho partecipato", ha confessato Natale D’Amico al Console generale d’Italia, Giancarlo Maria Curcio, che, convenendo col suo interlocutore, ha esortato i barcellonesi a non disperdere il patrimonio di valori oggi ritrovato nel legame tra le due comunità.
Della delegazione facevano parte anche il dott. Francesco Imbesi e l’assessore Paolo Genovese.
(aise)
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