Sigma, con Ostuni la grande chance
17 Febbraio 2010
Si gioca alle 17 (diretta Sportitalia).
Santoro: «A Trapani l'ennesimo atto d'amore dei tifosi»
La Sigma Barcellona si fa bella per la tv. Inizierà alle 17 anziché come di consueto alle 18, per consentire la trasmissione in diretta sul canale satellitare e digitale terrestre Sportitalia, la gara di domenica prossima al "PalAlberti" contro Ostuni, la cui vincente si ritroverà da sola in vetta alla classifica del girone B di serie A Dilettanti.
Le due squadre arrivano all'appuntamento più importante dell'anno con stati d'animo opposti: lanciatissimi i pugliesi, un po' in difficoltà i giallorossi che sono reduci dalla sconfitta nel derby di Trapani e che pure, davanti al pubblico amico, hanno la grande chance di chiudere il discorso relativo al primo posto al termine della stagione regolare. Tra l'altro, si affrontano l'unica squadra imbattuta in casa nel girone (10 vittorie su altrettante partite) e quella col rendimento più elevato in trasferta (8 vinte e 2 perse, addirittura meglio che tra le mura amiche).
Il general manager del club igeano Sandro Santoro è già proiettato su questa gara cruciale anche in ottica playoff, ma non si sottrae a una disamina dello "stato di salute" della Sigma.
«Siamo in un momento di difficoltà, è inutile nasconderlo – attacca l'ex capitano della Viola – dovute in buona parte alle percentuali che abbiamo avuto, nettamente più basse dello standard degli ultimi mesi. E mi riferisco non solo alle percentuali dal campo, ma anche e soprattutto dalla lunetta: contro Molfetta e a Trapani abbiamo tirato col 65% quando nelle precedenti cinque gare del girone di ritorno eravamo all'85% che, pur nelle difficoltà, con un numero di possessi sempre maggiore rispetto agli avversari ci aveva consentito di avere la meglio».
– A cosa pensi sia collegata questa defaillance? È una questione di poca lucidità, di nervosismo o...?
«Credo sia un problema collegato ad altri fattori, al fatto che non siamo brillanti dal punto di vista fisico – ma si sapeva – e questo incide anche sulla tranquillità: facendo più fatica, magari in qualche frangente la squadra perde fiducia. Però contro Molfetta siamo riusciti a portare a casa la partita, a Trapani l'abbiamo comunque persa all'ultimo tiro».
– Sconfitta a parte, Trapani può essere una tappa importante per via del nuovo assetto tattico scelto da Gramenzi, con Bisconti e Mocavero insieme nel quintetto base.
«Secondo me se ne è discusso anche troppo: è una soluzione che era nelle corde di questa squadra e lo è dello stesso Gramenzi, che ovviamente ha la più ampia e totale fiducia da parte della società. Ne abbiamo parlato spesso, si stava aspettando il momento giusto e a Trapani abbiamo avuto la conferma che, se stanno bene fisicamente, possono certamente giocare insieme e fare la differenza. È una "rivoluzione" che necessiterà di qualche tempo per maturare, ma più avanti raccoglieremo i risultati. Su questo sono molto fiducioso».
– Chi invece, dopo aver letteralmente tirato la "carretta" per tante partite, appare un po' appannato è Ryan Bucci, forse stanco per avere giocato tanto.
«È una fase che coincide con quest'ultimo periodo, la stanchezza c'è perché è pur sempre un essere umano; ma Ryan ha caratteristiche fisiche e atletiche straordinarie, gli basterà alleggerirsi di un po' di fatica e sono certo che già da domenica rivedremo un Bucci più tonico e rinfrancato».
– Domenica, appunto. Arriva Ostuni ed è gara decisiva. Per chi conterà di più?
«Personalmente, a queste "favole" per cui una squadra che sta andando oltre le aspettative non senta la pressione di un big match non credo. È una gara importante per entrambe e la pressione sarà al 50 per cento su ciascuna delle due: loro si giocano una chance e noi la nostra, con il vantaggio di giocare in casa partendo dalla vittoria dell'andata. Ma il nostro obiettivo non è guardare agli scontri diretti: non è una partita definitiva, forse lo è di più per loro. Ad ogni modo sarà una partita interessante, Ostuni ha dimostrato di valere la sua attuale classifica ma noi vogliamo dettare le nostre condizioni».
– Il "vantaggio di giocare in casa" si legge con una sola parola: pubblico.
«Eh, che dire dei nostri tifosi... gli 800 di Trapani sono l'ennesima dimostrazione di attaccamento passionale a questa realtà. Resta il rammarico di non essere riusciti a farli gioire per come avrebbero meritato, ma spero che domenica saranno quanto più numerosi per quella che è, nei fatti, una prova generale dei playoff. Tutti insieme, noi in campo e loro sugli spalti, dobbiamo fare quadrato per raggiungere il nostro obiettivo».
Max Passalacqua
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[Modificato da IL V@TE 17/02/2010 10:32]
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