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Barcellona si merita un applauso grande così La squadra vola con le magie di Green, ma per sognare sarà fondamentale rivedere il pienone al "PalAlberti"
Paolo Cuomo
barcellona
Agosto 2011: tutti coloro che hanno a cuore le sorti del Barcellona Basket chiudono gli occhi e immaginano di veder giocare la squadra dei loro sogni, come si muoveranno sui due lati del campo un gruppo di ragazzi messi assieme per vincere. Ottobre 2011: gli occhi si riaprono e le impressioni sono talmente brutte e sgradevoli da non sembrare vere. Funziona poco o nulla, non c'è continuità di rendimento, le sconfitte diventano subito tante, qualche dubbio legittimamente comincia ad affiorare.
Metà novembre 2011: il periodo negativo prosegue, i progressi vengono stroncati da nuovi ko. Altro che chiudere gli occhi, immaginando belle cose: la Sigma è sull'orlo di una crisi di nervi, non si trova l'uscita del tunnel. Ma è proprio nelle difficoltà che emergono le persone vere. E così mentre sul campo coach Pancotto continua a lavorare con professionalità e incrollabile fiducia per eliminare gli errori e migliorare l'orchestra, il duo Bonina-Santoro, artefice di questa favola cestistica, pur nell'amarezza più profonda, non perde mai la lucidità e resiste, per trovare la chiave della svolta. La direzione scelta è quella corretta.
18 gennaio 2012: si può tornare a sognare, senza eccedere, senza volare troppo con la fantasia, per evitare di perdere il filo. Ma un break per godersi lo straordinario momento è concesso.
La Sigma costruita in estate funziona esattamente come era stata pensata. E la sesta vittoria consecutiva - nuovo record per il basket di Barcellona - che ha consentito di agganciare il 2. posto, ha rappresentato la consacrazione di quanto assemblato in sede di mercato, quando alla conferma del nucleo che tanto bene aveva fatto nella passata stagione (e tre di loro avevano già vinto la A dilettanti) sono stati aggiunti - senza eccedere a livello di budget - i giocatori giusti per far parte dell'elite del campionato. Per vincere, l'obiettivo era esaltare il concetto di squadra. Tutti protagonisti nelle piccole e grandi cose, quelle che fanno la differenza ad alti livelli, con un paio di stranieri di qualità superiore sul perimetro, capaci di elevare il valore dei compagni. Così, negli ultimi due mesi (nonostante l'infortunio di Lukauskis, fuori per un mese ma finalmente in campo) si è ammirata la Sigma più bella, guidata in panchina dall'allenatore ideale per tagliare traguardi ambiziosi.
Tutto parte da una strepitosa difesa, in grado di togliere il fiato per 40' agli avversari grazie ad un'intensità feroce: raddoppi, energia, cambi efficaci sui pick and roll, aiuti continui a centro area sulle penetrazioni, la capacità, se necessario, di "tenere" i piccoli con i lunghi e viceversa. E se aggiungiamo un impatto sempre più determinante a rimbalzo, il quadro è completo.
Con la difesa che funziona alla perfezione (64 punti di media subiti nelle ultime sei partite, dopo gli 80 delle prime nove!), l'attacco ha fatto il salto di qualità, innescato dall'elemento più atteso: Mike Green. La crescita del playmaker americano, culminata con il 38 di valutazione e una partita fantastica contro Piacenza (quadrupla doppia sfiorata: 19 punti, 9 rimbalzi, 9 falli subiti e 8 assist), è coincisa con l'agognata accelerazione dei giallorossi. Leadership, numeri da giocatore totale (è stato voluto proprio per questo), ogni tanto qualche evitabile eccesso, ma nel complesso prestazioni eccellenti, da Mvp assoluto.
L'ex canturino se dopo 16-18 secondi di azione non trova la soluzione migliore per i compagni, è ormai pronto con lucidità all'iniziativa individuale ("uno contro uno" sino in fondo anche alla ricerca del fallo, oppure esitazione dal palleggio e tiro a centro area) con risultati mortiferi. Fondamentale, ad esempio, i due punti che hanno spezzato, nell'ultimo quarto, la rimonta di Brescia, dando il via al nuovo allungo. E se Green aggiungerà, con maggiore frequenza, la ricerca del canestro correndo il campo in velocità dopo un buon rimbalzo difensivo, diventerà ancor più dominante.
Ma tra tante note positive di questa fase, emerse anche in situazioni di difficoltà (out Lukauskis e per una partita e mezza senza il prezioso Dordei), proprio a conferma dello spirito e dei valori che il gruppo ha acquisito con l'applicazione e il duro lavoro, adesso c'è un nuovo obiettivo da centrare: riportare il grande pubblico al PalAlberti. Soprattutto nelle partite contro Sant'Antimo (ore 12) e nelle infrasettimanali con Veroli e Piacenza il colpo d'occhio non è stato quello auspicato. Il calo di presenze è evidente e tanti possono essere i motivi che hanno influito. Come la collocazione (il giorno e l'orario serale) e il fattore finanziario (la serie consecutiva di partite casalinghe, impone ai nuclei familiari di fare delle scelte). E così anche se la Sigma vola verso la massima serie è mancato l'atteso pienone. Un po' di delusione quindi c'è, anche se hanno fatto piacere i complimenti rivolti al pubblico da Fabio Corbani, coach di Piacenza. Sarà compito della società riavvicinare, con la solita sensibilità, una parte di appassionati al PalAlberti.
Il progetto Bonina per realizzarsi completamente non può infatti fare a meno dei tremila tifosi che hanno sempre seguito il basket. Il patron sta investendo tantissimo, ci mette passione ed entusiasmo, e la "benzina" che lo ha spinto a salire la scala che può portare all'Olimpo cestistico è l'amore della gente verso la sua creatura.
La crisi economica e l'alluvione dello scorso novembre hanno un peso e un'importanza da rispettare e non abbiamo dubbi che questa squadra sia ormai radicata nel cuore di tutta la città, perché è diventata il simbolo della rinascita, la realtà più bella di un territorio che sta lavorando per misurarsi un giorno con le grandi del basket italiano e che già oggi lotta con orgoglio con piazze storiche come Reggio Emilia, Brindisi, Pistoia, Verona, Bologna.
E chi è pronto a diventare nuovo sindaco non dimentichi di inserire nel suo programma l'ampliamento del palasport in ottica serie A. Casale ce l'ha fatta in pochi mesi, debuttando già alla seconda giornata; Barcellona non dovrà farsi trovare preparata. E allora si possono richiudere gli occhi e immaginare...
DOMENICA TUTTI AL PALALBERTI E IN GRADINATA TIFO TUTTI IN ROSSO!! |